Per molti fan di anime, tra gli anni ’80 e ’90 la Fininvest/Mediaset è stata l’unica fonte di animazione giapponese. La loro “library” comprende sia prodotti originariamente giapponesi, sia quelli americani. Per rispondere ai palinsesti televisivi, Fininvest/Mediaset ha scelto di censurare alcune parti del proprio materiale, soprattutto per evitare violenza eccessiva.
Ma se guardiamo la situazione con gli occhi di oggi, possiamo dire che Fininvest/Mediaset ha fatto qualcosa di buono? Assolutamente sì, visto che la Fininvest/Mediaset ha reso possibile l’arrivo degli anime in Italia, che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti. I loro adattamenti, seppur controversi, hanno fatto parte di un processo importante per la sopravvivenza del sistema televisivo: introiti, slot prefissati, fasce d’età e merchandising.
Inoltre, visto che fino alla fine degli anni ’90 il pubblico di nippo-fan non era ancora così vasto, Fininvest/Mediaset ha fatto sì che anime come One Piece, Detective Conan, Doraemon, Pokémon o Dragon Ball non rimanessero relegati solo ai Paesi nipponici. Perciò, con le dovute correzioni, si può dire che Fininvest/Mediaset abbia affermato l’amore degli italiani per l’animazione giapponese.
Negli anni ‘80, un programma conosciuto come “Bim Bum Bam“ fu uno dei primi e più duraturi programmi Tv italiani dedicati ai cartoni animati giapponesi. Negli anni i programmi di cartoni animati hanno preso sempre più piede in Italia, diventando una parte importante della cultura televisiva per tutte le generazioni.
Bim Bum Bam fu il primo programma televisivo in Italia dedicato interamente ai cartoni animati giapponesi. È stato lanciato nel 1984 ed è diventato subito un successo. Il programma è stato condotto da giovani presentatori e due pupazzi di pezza che intrattenevano gli spettatori con scenette esilaranti e disegni e scenette sullo schermo, preparando la strada per i successivi cartoni animati.
Oltre a intrattenere il pubblico, Bim Bum Bam ha anche avuto un enorme impatto sui cartoni animati giapponesi disponibili in Italia. Grazie al programma, i giapponesi sono diventati progressivamente più conosciuti e riconosciuti dal pubblico italiano. Bim Bum Bam ha introdotto i telespettatori al mondo degli anime giapponesi, più famosi come “Dragon Ball“, “Sailor Moon“ e “Candy Candy“. Infatti, prima della diffusione di Bim Bum Bam nel 1984, solo pochi cartoni animati giapponesi erano disponibili per il pubblico italiano. E anche quelli erano spesso adattati alla cultura italiana con cambiamenti nella trama e nel cast di doppiatori. Il successo duraturo del programma ha aperto la strada al suo boom successivo, portando i telespettatori italiani a conoscere.