Nora, detta anche Zi’ Monaca era una donna di umili origini che aveva appunto deciso di farsi suora. Un giorno, mentre svolgeva i lavori domestici si ritrovò in casa un essere minuscolo, dal sorriso beffardo e gli occhi lucidi, il viso tempestato di lentiggini e il naso all’insù. Si trattava di Mazzamauriello un folletto che era solito fare dispetti ma che poteva diventare pericoloso qualora venisse rivelata la sua presenza.
Se trattato bene il folletto avrebbe portato benefici, altrimenti avrebbe ucciso lo sventurato con il suo anello magico. Per molti anni il folletto visse con Zi’ Monaca continuando a farle dispetti di ogni sorta, mettendo subbuglio in casa, sparendo e riapparendo all’improvviso, trasformandosi e ridendo. Spesso però, pentito, si faceva perdonare regalando delle monete alla suora, che accettava solo il necessario, fedele ai suoi voti.
Un giorno, mentre leggeva le sue preghiere, Mazzamauriello apparse dalle travi del soffitto minacciando di buttarsi di sotto, allora Zi’ Monaca, presa dall’esasperazione gli disse che poteva anche andare in malora e il folletto le gettò addosso gli arti e il capo. Presa dallo spavento la suora chiese consiglio al cugino Menico, dimenticando della sventura che si sarebbe abbattuta su di lei. Il cugino le disse di cambiar casa e quando lei tornò nella sua trovò i bagagli già pronti, cercò di fuggire ma Mazzamauriello la uccise col suo anello. A oggi nessuno vuol più saperne di quella casa per timore del Mazzamauriello.
Questo racconto è legato alle tradizioni di Campobasso, ma ci sono numerose altre varianti.