Marco Soprana inizia ufficialmente il suo percorso nel 2018 come cosplayer, approciandosi con due differenti tipologie di costume ha avuto modo di sperimentare sia l’adattamento di costumi da manga/anime al mondo reale, sia di confrontarsi con costumi tratti da film.
L’approccio ambivalente ha consentito a Marco, man mano, di migliorare le sue abilità nel crafting di costumi ed armature tratte da Videgames. Nello specifico, essendo appassionato del macro universo blizzard, ha realizzato alcune armature dei personaggi iconici della saga Warcraft o Overwatch come Arthas, Anduin, Genji baihu o alcune fan art prodotte in collaborazione con lo studio di Zach Fisher. Inoltre, seguendo la sua passione per la “replica” dei costumi cinematografici ha iniziato a produrre costumi come Lucius Malfoy versione Death Eater (Harry Potter saga), Jack Sparrow POTC (versione ai confini del mondo) per poi dedicarsi al mondo di Star Wars ove ha realizzato alcuni dei suoi sogni fanciulleschi come Darth Vader ep4, Boba Fett Hero ROTJ, Obi Wan Kenobi ep3 ed Anaking Skywalker ep3.
Per quanto riguarda i vestiti e gli accessori preferisci crearli o acquistarli?
“Ovviamente la risposta non è univoca. Sono estremamente rari i cosplayer in grado di produrre ogni singola parte del proprio costume mantenendo un livello eccelso (Sartoriale, craft, propmaking in generale) perciò si tende a specializzare la propria persona in un settore e poi più nello specifico in una tecnica del settore. Nel mio caso si parla di prop making e craft. Sono specializzato nel crafting di armature composte da vari materiali quali high density foam, Worbla etc, ma allo stesso tempo faccio uso di stampa 3D e molding. Per quanto ne concerne prop making e sartoria ovviamente dipende dalla tipologia e difficoltà. Normalmente se il progetto è semplice tendo a cucire o farmi i prop, ma questo non significa che disdegni il commissionare a terzi l’incombenza se il mio livello di abilità non è sufficiente”.
Ultimamente si parla molto degli original, secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi?
“Il concetto di “original” è sbagliato per come viene percepito al giorno nostro. Quello che “snatura” l’idea di base è il vestirsi a caso con temi a caso e pretendere di esser elogiati per questo. Il cosplay che si indossa è il risultato del proprio impegno e lavoro indipendentemente dalle proprie capacità. Il concetto di “fan art” o “original” non è sbagliato, io stesso ho seguito la realizzazione di un armatura in collaborazione con lo studio di Zach Fisher, ma tale progetto non è stato di minor intensità e difficoltà degli altri. Indi per cui talvolta dovremmo scindere l’original fatto con impegno da chi preferisce vestirsi grossolanamente con oggetti a caso”.
Basandoti sulle tue esperienze, si può parlare oggi di “Industria” legata ai Cosplay?
“.. tema complesso, ma si può riassumere in “se c’è la domanda, ci sarà sempre l’offerta”. Cosi come il mondo del cosplay e perchè no, anche del costuming, è cresciuto troveremo sempre più persone specializzate che mettono a disposizione le loro abilità per tutte le persone che magari non hanno tempo per affinare le proprie doti (o non ne hanno interesse perchè semplicemente vogliono vestirsi come il proprio eroe). Quindi si, trovo naturale e corretto premiare chi si rende disponibile alla produzione di props, costumi o materiali primi ai fini della produzione dei propri costumi”.
Come si “connette” la tua creatività Cosplay nella tua vita sociale, privata e professionale?
“Lavorativamente parlando i due mondi sono separati, tuttavia dati i miei studi universitari nel campo del Design del prodotto e comunicazione, prima ancora dell’istituto d’arte nel periodo adolescenziale posso dire che ha sempre fatto parte della mia realtà. La voglia di creare qualcosa che ho visto nel mondo del cinema o dei miei fumetti preferiti mi ha sempre affascinato e trascinato in progetti strani”.
Secondo te che impatto hanno avuto i social network e lo streaming nella diffusione del cosplay?
“Fondamentale, come d’altro canto lo sono stati per ogni aspetto della nostra vita. Documentare, condividere e celebrare la propria passione con tutti sono i principi del cosplay in fiera cosi come sui social. Ovviamente esistono migliaia di modi di apparire e sfruttare tali mezzi, ma comunque sia sono stati la benzina che ha allungato ed espanso questa passione a moltissime persone nuove. Me compreso”.
Per approfondire la grande creatività di Marco vi invitiamo a visionare il suo profilo all’indirizzo: instagram.com/mrc.player/