Come nasce il manga di Sailor Moon?

Bishōjo senshi Sailor Moon è un popolare manga di genere mahō shōjo creato da Naoko Takeuchi negli anni novanta. Esportato in molti paesi esteri, il manga racconta la storia di un gruppo di guerriere con uniformi da marinaretta. Il titolo, Sailor Moon, prende il nome dall’uniforme indossata dalle protagoniste, una versione adattata dell’uniforme scolastica femminile

Pochi conosco le vicissitudine che hanno portato alla nascita di questa serie che ha letteralmente “invaso” il globo: Naoko Takeuchi voleva creare una serie che trattasse di una ragazza legata allo spazio:; nacque così Sailor V, il cui primo capitolo uscì sulla rivista Run Run nell’estate del 1991, e il suo editore, Fumio Osano, finì per chiederle di fare indossare alle protagoniste un completo alla marinara e successivamente si decise di farne un gruppo.

Ma iniziamo dal principio: la rivista Nakayoshi è stata per decenni il magazine più ambito dal pubblico femminile in Giappone: la sua avventura inizia nel lontano dicembre del 1954, proprio alle porte del boom economico nipponico.  La casa editrice Kōdansha, che è la più grande dell’arcipelago giapponese, dimostra subito le sue capacità di intercettare un nuovo pubblico: le fan dei fumetti, che si moltiplicano al ritmo dell’economia postbellica. Ma come si suol dire, il successo attrae la concorrenza e così, appena un anno dopo, la rivale Shūeisha pubblica “Ribbon” (tradotto come “Fiocco”). Inizia così una feroce guerra editoriale tra questi tre giganti dei manga per ragazze. Purtroppo, “Nakayoshi” perde centinaia di migliaia di copie rispetto alle sue competitor , e l’editor-in-chief Yoshio Irie, chiamato in causa nel 1989, decide di risolvere il problema distinguendo le storie della rivista. Quest’uomo pratico vuole rafforzare l’appetibilità del mensile per il suo target demografico e pensa che il genere fantasy potrebbe essere un connubio interessante ai patemi amorosi e agli altri temi solitamente considerati femminili.

È in questo momento che Naoko Togashi, sotto lo pseudonimo di Naoko Takeuchi, è già alle prese con “Nakayoshi”. Ha pubblicato “Natale di cioccolato”, “Maria” e “Il progetto ciliegia” nell’arco di tre anni. Tuttavia, Takeuchi non fa la mangaka solo per guadagnare da vivere. È figlia di una facoltosa famiglia di gioiellieri di Kofu, ha una laurea in farmaceutica, guida una Porsche e si è dedicata alla carriera di fumettista per pura passione.

Dopo aver lavorato a tre manga con temi e ambientazioni simili, Takeuchi è desiderosa di approfittare della nuova libertà creativa offertale da Irie. Quando propone un fumetto con delle donne combattenti nello spazio come protagoniste, il suo editor Fumio Osamo le suggerisce di vestirle alla marinara. Forse pensa che disegnare le protagoniste con abiti che ricordano le divise delle scolare possa coinvolgere di più le giovani lettrici o forse vuole solo mantenere un’atmosfera glamour anche durante i combattimenti.

In ogni caso, Takeuchi accoglie la suggestione e nel 1991 viene pubblicato su “RunRun” (la rivista gemella di “Nakayoshi”) il primo episodio di “Codename Sailor V”, dove una ragazza tredicenne, Minako Aino scopre di potersi trasformare in un’eroe grazie ai poteri del pianeta Venere. Questo manga è stato raccolto in 3 tankōbon. Dopo aver suggerito all’autrice di creare una serie animata basata su Codename Sailor V, Naoko Takeuchi ha deciso di creare un sequel che combinasse lo stile majokko con l’allora popolare genere super sentai, dando vita a un gruppo di cinque eroine e alla serie manga Sailor Moon. Il primo vero capitolo di Sailor Moon è stato pubblicato sulla rivista giapponese Nakayoshi il 28 dicembre 1991. Il manga originale era composto da 52 capitoli, o “atti”, e includeva anche una dozzina di storie alternative incentrate su singoli personaggi della serie. Il manga è stato poi raccolto in 18 tankōbon, la cui pubblicazione è iniziata nel luglio 1992 e si è conclusa nel 1997. Alcune storie parallele e materiale bonus sono state pubblicate sulla rivista Run Run della stessa casa editrice, famosa per il manga Codename: Sailor V.

Nel 2003 la serie è stata ripubblicata in un nuovo formato chiamato “renewal” o “shinsōban”. I dialoghi e i disegni sono stati corretti e si è scelto di utilizzare il logo del live action Bishōjo senshi Sailor Moon, uscito nello stesso periodo, e la traduzione inglese Pretty Guardian Sailor Moon. Il numero totale di volumi è diventato quindi 12 (con 250 pagine ciascuno), più due volumi aggiuntivi contenenti storie brevi. Il numero di atti è passato da 52 a 60 a causa della divisione di alcuni capitoli in due parti. È stata inoltre pubblicata una versione shinsoban in 2 volumi di Sailor V.

E così, attraverso la sua creatività e la sua passione, Naoko Takeuchi ha contribuito a rendere “Nakayoshi” una rivista irrinunciabile per le ragazze, un punto di riferimento nel mondo dei manga. In fondo, qualche volta basta una spolverata di fantasy e un tocco di glamour per conquistare il cuore di chiunque, anche quello delle lettrici più giovani!

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