Manga Academica è la rivista che ha segnato un passo importante nel panorama degli studi accademici italiani sul fumetto e il cinema di animazione giapponese, offrendo approfondimenti di grande valore per appassionati e studiosi del settore. Il tredicesimo volume, pubblicato dalla Società Editrice La Torre, si distingue come una delle edizioni più ricche e interessanti della serie. L’obiettivo di questa rivista, sin dal suo debutto, è quello di esplorare e analizzare in modo critico il vasto mondo delle produzioni giapponesi, con un occhio attento alla loro evoluzione culturale, estetica e narrativa. Con contributi di esperti nel campo, il volume si propone come una risorsa imprescindibile per chi vuole approfondire le dinamiche dei manga, degli anime e, più in generale, della cultura pop giapponese contemporanea.
Uno degli articoli più rilevanti del volume è quello di Antonio Sant’Elia, che esplora il contributo del futurismo italiano a due capolavori del cinema di animazione giapponese: Metropolis (2001) e Akira (1988). Sant’Elia, noto per la sua passione per le intersezioni tra arte, architettura e cultura pop, analizza come gli elementi del futurismo italiano abbiano influenzato la costruzione visiva e tematica di questi due iconici film, in particolare riguardo all’estetica delle città futuristiche e alla rappresentazione della tecnologia. Un’analisi che non solo affonda le radici nel passato, ma ci offre anche una lettura critica delle tradizioni europee che hanno interagito con il pensiero e la creatività giapponese.
A seguire, Riccardo Rosati firma un saggio che si concentra su 5 cm al secondo (2007), il celebre anime diretto da Makoto Shinkai, proponendo un’analisi dettagliata del film che esplora il tema della distanza e della solitudine attraverso un uso poetico e visivamente stupefacente delle immagini. Rosati si sofferma sulla capacità di Shinkai di raccontare emozioni universali attraverso la delicatezza della sua regia e dei suoi paesaggi, facendo emergere uno dei tratti distintivi dell’autore: la poetica del distacco e del passaggio del tempo, sempre sul filo della nostalgia.
Un altro contributo interessante è quello di Davide Pezzuti, che affronta il tema degli Ainu, un popolo indigeno giapponese, attraverso un’analisi delle pitture tradizionali e dei manga che ne raccontano la storia. L’articolo di Pezzuti si concentra sulla rappresentazione degli Ainu, passando dalle loro immagini storiche a quelle moderne, mettendo in evidenza come l’arte del fumetto giapponese abbia contribuito a rinnovare e reinterpretare la figura di questo popolo, tanto iconica quanto sconosciuta, nella cultura contemporanea.
Sabrina Battipaglia, con il suo studio sull’approccio realistico di Takahata Isao, offre uno degli articoli più profondi del volume. Takahata, uno dei padri fondatori dello Studio Ghibli, è stato noto per la sua capacità di ritrarre con un realismo straordinario aspetti della vita quotidiana, pur rimanendo sempre ancorato alla sfera dell’animazione. L’analisi di Battipaglia svela come i suoi film, da La tomba delle lucciole a Pom Poko, siano non solo opere d’arte ma anche potenti messaggi sociali e culturali, legati alla memoria storica e alla condizione umana.
Nel volume non mancano nemmeno riflessioni sul “mostro” nell’immaginario giapponese del tardo Novecento. Gianluca Sorrentino si occupa di Carletto, il principe dei mostri, una figura che incarna le trasformazioni del concetto di mostro nella cultura popolare giapponese. L’autore analizza come le figure mostruose abbiano subito una trasfigurazione nel corso degli anni, diventando simboli di lotte interiori e conflitti sociali, fino a divenire vere e proprie metafore di crisi e cambiamento nella società giapponese del dopoguerra.
Oltre agli articoli di ricerca, il volume raccoglie anche recensioni di opere fondamentali per la comprensione della cultura giapponese. Tra queste, spiccano i lavori di Marco Pellitteri, che traccia la storia e i valori di Mazinga Nostalgia, un libro che esplora la generazione di fan di Goldrake e il suo impatto sulla cultura pop. Inoltre, Massimo Nicora esplora il fenomeno del tokusatsu, analizzando la storia dei telefilm giapponesi con effetti speciali, mentre Andrea Cassini si concentra sul mondo del manga, proponendo un’analisi delle caratteristiche grafiche e narrative che lo contraddistinguono. Manga Academica non è solo una rivista accademica, ma anche una porta aperta verso la comprensione di un fenomeno globale come quello del manga e dell’animazione giapponese. Il tredicesimo volume si conferma un must per chiunque voglia approfondire, con rigore e passione, i temi legati al fumetto e all’animazione giapponese, rivelando non solo l’evoluzione di queste forme d’arte, ma anche il loro ruolo fondamentale nella costruzione di un immaginario collettivo globale. Per chi desidera acquistare il volume, è possibile farlo in anteprima sul sito della Società Editrice La Torre (editricelatorre.it) a partire dal 5 novembre 2020. Questo numero è la prova tangibile di quanto l’analisi accademica e l’amore per la cultura giapponese possano unirsi in un’unica, straordinaria rivista.
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