Manco a dirlo, Isamu viene affidato al team del YF-19, che si trova così a doversi confrontare contro Gold Bornam, suo ex-amico ed ex compagno di scorribande su Eden. A completare questa rimpatriata si aggiunge Myung, vecchia fiamma di entrambi, giunta sul pianeta perchè manager della famosa cantante virtuale Sharon Apple. Attraverso una serie di flashback si scopre che i tre erano molto uniti in passato, ma un non ben precisato episodio di violenza su Myung ha fatto incrinare i loro rapporti. Cosa sarà mai successo? Forse Isamu ha tentato di violentare Myung? Forse l’ha costretta a usare Windows ’95? E soprattutto chi è Sharon Apple? L’unica cantante cantante generata da un Macintosh? No, aspettate, noooo…
Ora che mi sono ripreso dal linciaggio della redazione a causa della mia pessima battuta (a me piaceva), possiamo continuare: nel secondo OAV, in cui possiamo goderci un bel concertone di Sharon Apple (chissà se è stato sponsorizzato dalla Microsoft? OK, la pianto…), si scopre che la cantante virtuale non ha un’intellegenza artificiale perfetta, e pertanto sfrutta la voce e le onde celebrali di Myung, la quale è ancora molto tesa per l’incontro con i suoi vecchi amici. Intanto il rapporto di Isamu e Gold degenera al punto che i due, fregandosene di tutto e di tutti, si picchiano utilizzando i valkyrie che stavano collaudando. Contro ogni previsione ad averla vinta è Gold, mentre Isamu, privo di sensi, viene portato all’ospedale e affidato alle premurose cure di Myung. Isamu non è però il tipo da stare fermo in un letto, infatti riesce a farsi portare fuori, ovviamente di nascosto, da Myung, con la quale inizierà un dialogo di cui non voglio dire nulla per non rivelare troppo della trama. Passiamo ora a sviscerare (che schifo! ndGoku) questo ottimo prodotto.
Devo dire che, come ho già detto, sono partito abbastanza prevenuto, mentre ora devo ammettere che mi sono trovato davanti ad una delle migliori serie di OAV che abbia mai visto: le somiglianze con le vecchie serie di Macross si fermano ai Valkyrie, alla presenza di una cantante e alla incredibile astronavona trasformabile che dà il titolo alla serie, per il resto si propone come una storia che acchiappa subito lo spettatore (WDIM dice che è inverosimile che 3 persone che vivono nella galassia si incontrino nello stesso momento sullo stesso pianeta, ma solo lui può essere così asino da prendere in considerazione quella che è un’esigenza di copione). Ottimo il character design del semisconosciuto Masayuki, completamente diverso di quello di Mikimoto (curatore di quello delle precedenti serie), che viene fantasticamente messo in risalto da una ottima colorazione piena di sfumature e ombre bel calcolate. Da prendere sicuramente in considerazione anche le animazioni in Computer grafica, che non sfigurano per nulla e che si integrano perfettamente con l’animazione tradizionale (anche se non sempre). Ma la menzione d’onore spetta senza dubbio alla splendida colonna sonora,scritta da Yoko Kanno (autrice anche delle splendide musiche di Escaflowne) e eseguita dall’orchestra della Filarmonica d’Israele, sicuramente una delle migliori che abbia mai sentito (dopo aver sentito “Voices”, la sigla iniziale del primo OAV, sarete d’accordo con me), che vale da sola l’acquisto in tandem dell’OAV e del CD (non molto difficile da reperire).
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