Lupin Zero arriva su Netflix

Il 1 ottobre sarà un giorno di festa per tutti gli appassionati di anime e, in particolare, per gli amanti delle avventure rocambolesche di Arsenio Lupin III. Su Netflix, infatti, debutterà in italiano “Lupin Zero”, una serie che promette di far rivivere le atmosfere nostalgiche dei primi episodi dell’iconico ladro gentiluomo, catapultando gli spettatori in un viaggio indietro nel tempo, alle origini del personaggio che ha affascinato intere generazioni.

“Lupin Zero” è un original net anime (ONA) creato per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla messa in onda della prima serie televisiva di Lupin III, avvenuta tra il 1971 e il 1972. Diretto da Ichirō Ōkouchi e prodotto da TMS Entertainment, il progetto rappresenta un tuffo nelle radici del ladro più famoso al mondo, esplorando la sua giovinezza in un Giappone degli anni Sessanta, un’epoca di grandi cambiamenti e fervore culturale.

La serie si ispira ad alcuni capitoli del manga originale di Monkey Punch, il cui vero nome era Kazuhiko Katō, e ci permette di conoscere un giovane Lupin III ancora inesperto, ma già con la voglia di lasciare il segno. Non è ancora il ladro esperto e carismatico che abbiamo imparato a conoscere, ma un adolescente ribelle, in cerca di avventure e pronto a mettere alla prova il suo talento ereditario. L’incontro con Daisuke Jigen, futuro partner inseparabile, segna un punto di svolta fondamentale nella vita di Lupin. Jigen, figlio di un mercenario e già esperto nell’uso delle armi, è un ragazzo silenzioso e riservato, temprato da esperienze di vita ben più dure di quelle di un normale adolescente. Il loro primo incontro è destinato a diventare una leggenda, un legame che va oltre l’amicizia, cementato dall’adrenalina delle prime avventure condivise.

La Tokyo degli anni Sessanta, in cui la serie è ambientata, è una città in rapida trasformazione. L’influenza americana è ancora forte, ma già si intravedono i segni di quel fervore economico e culturale che porterà il Giappone a diventare una delle potenze mondiali. Ed è in questa cornice vivace e dinamica che si muovono i giovani Lupin e Jigen, tra inseguimenti sui vecchi tram, fughe su motociclette rumorose e incursioni nei nightclub, dove l’aria è satura del fumo delle sigarette e delle note jazz. In uno di questi locali, il nostro giovane Lupin si troverà a salvare la seducente Yoko, cantante minacciata da un clan della yakuza, segnando l’inizio di un’amicizia con Jigen che lo trascinerà in una spirale di avventure sempre più pericolose.

“Lupin Zero” si distingue per l’attenzione maniacale ai dettagli dell’epoca, offrendo una rappresentazione visiva fedele e affascinante del Giappone del dopoguerra. Gli edifici scolastici, i veicoli, le uniformi scolastiche e persino le armi sono riprodotti con un’accuratezza che trasporta lo spettatore in un tempo passato, ma ancora pulsante di vita. La scelta dei colori e delle musiche, poi, richiama volutamente le atmosfere della prima serie animata, creando un effetto nostalgia irresistibile per chi ha amato Lupin sin dalle sue prime apparizioni sul piccolo schermo.

Ma “Lupin Zero” non è solo un’operazione nostalgia. Pur rispettando con rigore filologico le prime incarnazioni del personaggio, la serie offre anche uno sguardo fresco e innovativo sul mito di Lupin III. Il giovane Lupin, con i suoi errori e le sue insicurezze, si rivela incredibilmente umano, un ragazzo che, pur portando sulle spalle il peso di un nome leggendario, cerca ancora la sua strada, testando i propri limiti e forgiando la sua identità. Allo stesso modo, Jigen non è ancora il pistolero imperturbabile che conosciamo, ma un ragazzo segnato dalla vita, che trova in Lupin un compagno inaspettato, capace di portare un po’ di luce nel suo mondo cupo e violento.

Il titolo della serie, “Lupin Zero”, sembra suggerire un ritorno alle origini, una sorta di reset che ci riporta all’anno zero del personaggio, prima che il mito prenda forma, prima che il ladro gentiluomo diventi l’incubo di polizie e criminali di tutto il mondo. Ed è proprio in questa narrazione delle origini che la serie trova la sua forza, svelando lati inediti di un Lupin ancora acerbo, ma già brillante e intraprendente.

Per gli appassionati di lunga data, “Lupin Zero” rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire nuovi aspetti di un personaggio amato, ma anche un’opportunità per i nuovi spettatori di avvicinarsi al mondo di Lupin con un approccio moderno, pur nel rispetto della tradizione. L’arrivo su Netflix della versione doppiata in italiano segna un momento importante per il pubblico italiano, che ha sempre avuto un legame speciale con il ladro in giacca e cravatta. Un legame fatto di risate, inseguimenti mozzafiato e quella inconfondibile sigla che ci ha accompagnati per cinquant’anni.  “Lupin Zero” è una celebrazione del passato e un ponte verso il futuro, un’opera che riesce nell’impresa di restituire il fascino senza tempo di Lupin III, offrendoci al contempo un ritratto inedito e avvincente della sua giovinezza. Un’avventura da non perdere, disponibile dal 1 ottobre su Netflix, pronta a conquistare il cuore di vecchi e nuovi fan.

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