In libreria dal 15 marzo L’ultimo libro di Emma Olsen di Berta Dávila, primo libro di narrativa straniera della collana Blaupause di Aguaplano. Con una scrittura dotata di classe innata e sorprendente maturità, la giovane scrittrice galega Berta Dávila si rivela al pubblico italiano dopo i successi in patria nelle pagine di questo romanzo breve, vitale e dolente. Un gioco metaletterario di proiezioni, simmetrie e punti di fuga sullo sfondo delle sterminate pianure americane, della polvere, delle cicatrici che ciascuno reca con sé.
Quando Emma Olsen, scrittrice di successo e Premio Pulitzer per la letteratura, torna nella sua casa d’infanzia a Faith, nel profondo Midwest, le restano pochi mesi di vita. Il suo ultimo libro è l’occasione per chiudere i conti con la vertigine del passato, con le colpe, i silenzi e i tradimenti che affollano la sua memoria e che solo nella solitudine della scrittura possono trovare requie. Attorno a Emma Olsen, uno di quei personaggi letterari che si rivelano memorabili e immediatamente classici, si compone così un affresco di leggende di provincia, di esistenze minime e fragili, le cui ombre sfumano verso destini tragici o irrisolti nel solco di grandi autrici come Anne Sexton e Elizabeth Strout.
Berta Dávila (Santiago de Compostela, 1987) ha pubblicato libri di poesia, di narrativa per l’infanzia, racconti e romanzi ed è vincitrice di numerosi premi tra cui il Premio della critica spagnola e di recente il Premio Xerais. L’ultimo libro di Emma Olsen, il suo primo romanzo tradotto in italiano, è stato adattato come graphic novel per i disegni di Pablo Prado e in questa veste ha vinto il Premio Follas Novas nella categoria Banda deseñada 2020. Nel 2021 insieme a Carlos Meixide ha ideato e fondato la casa editrice indipendente Rodolfo e Priscila.