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L’Ultima Torcia, il nuovo gioco di ruolo made in Italy

Eccolo finalmente! L’Ultima Torcia, il nuovo gioco di ruolo di Serpentarium, ha fatto il suo apparizione sul palco del Lucca Games 2016. E questo gioco è davvero qualcosa di spettacolare, ragazzi! Non solo è il secondo gioco di ruolo prodotto da Serpentarium, ma è anche il primo con una fantastica ambientazione fantasy piena di elfi, nani, magie e dungeon pericolosi. Cioè, pensateci, chi non vorrebbe giocare vestito da elfo e combattere mostri con una spada magica?

C’è da dire che in questi mesi L’Ultima Torcia ha guadagnato la fama di essere un gioco “old school“, il che significa che non c’è pietà per nessuno. Niente sconti, ragazzi! Qui si tratta di esplorare dungeon mortali e mettere alla prova le nostre capacità cerebrali. Se il tuo personaggio commette un errore, beh, potrebbe benissimo finire six feet under. Ehi, almeno sappiamo che l’azienda Serpentarium crede nell’equilibrio nell’universo!

Ma torniamo a parlare del gioco.

Gli autori hanno fatto un lavoro eccellente. E chi se ne frega se uno dei due è probabilmente figlio d’arte, l’importante è che il gioco sia fantastico! E senza dubbio L’Ultima Torcia lo è. La scatola è un vero omaggio al primo set di Dungeons&Dragons, con tutti gli strumenti necessari per giocare: sei dadi neri con numeri bianchi, un regolamento, un fascicolo sulle creature e un fascicolo con l’incredibile ambientazione della Baronia del Grifone, con tanto di avventure pronte all’uso. Che comodità, ragazzi! Non dobbiamo neanche preoccuparci di creare i personaggi, ci sono già sei fantastiche schede pronte all’uso. Sarà come una passeggiata nel parco!

Ma non è tutto. I fascicoli e le schede sono completamente a colori, con uno sfondo giallo che sembra una vecchia pergamena. Quindi, non solo avremo un’avventura epica, ma anche una presentazione grafica davvero gradevole da vedere. E che dire delle illustrazioni? Sono così belle che ti attirano come un magnete. Soprattutto quelle dei personaggi sulle schede, ragazzi, sono fantastiche!

Regolamento

“L’Ultima Torcia” è un gioco di ruolo che si caratterizza per la sua semplicità, come si nota già dalla breve sezione dedicata alle regole. I protagonisti del gioco assumono il ruolo di avventurieri che si addentrano in sotterranei e luoghi pericolosi, mettendo a rischio la propria vita alla ricerca di denaro e gloria, sempre tenendo a mente che per sopravvivere.

Il sistema di gioco si basa su una singolare meccanica: quando un’azione potrebbe non riuscire, il personaggio deve effettuare un Test lanciando un dado a dieci facce (d10) su una delle sue Caratteristiche: Agilità, Coraggio, Forza, Intelligenza, Magia, Manualità, Percezione e Socialità. Il numero a cui mirare è 6; al tiro con il d10 vengono sommati eventuali modificatori di caratteristica (massimo +1 o -1 a seconda della razza) e il “Doppio Dado”, che permette di lanciare due dadi e scegliere il risultato migliore. Chiunque sia familiare con le meccaniche di D&D 5 noterà le somiglianze con il concetto di “Vantaggio”. Tuttavia, è irritante che la confezione contenga solo un dado a dieci facce e manchi il secondo dado per i tiri in percentuale, nonostante non siano presenti tiri in percentuale in L’Ultima Torcia, è fastidiosa l’assenza del secondo dado nella scatola, che dovrebbe contenere tutto il necessario per giocare.

La creazione del personaggio è altrettanto veloce: è possibile scegliere tra tre Razze – Umani (versatili), Nani (robusti) ed Elfi (magici e fragili). La Razza determina i punti iniziali di Salute e Mana, oltre ad alcune abilità aggiuntive. Non sono presenti razze più esotiche, come gnomi o hobbit, per seguire una regola senza eccezioni per tutti i personaggi. Per lo stesso motivo, nessuna razza gode della capacità di vedere al buio. Ora si capisce il motivo del titolo, giusto?

Ancora più importante è il Ruolo del personaggio, che corrisponde alla classica Classe di D&D. Anche qui, gli autori si concentrano più sulla sostanza che sull’originalità: Guerriero, Ladro, Stregone, Sacerdote del dio della Luce e Ranger. Il supplemento “Regioni dei Fiumi” aggiunge il Menestrello. Il Ruolo determina su quali caratteristiche il personaggio ha il “Doppio Dado” e offre una varietà di 6 abilità speciali, tra cui il giocatore può scegliere una. Ogni volta che il personaggio guadagna 5 Punti Avventura, può scegliere una nuova Abilità di Ruolo, fino ad averle tutte. Le Abilità vanno da +3 punti Salute per il guerriero agli incantesimi per Ranger, Stregoni e Sacerdoti. Infine, ogni personaggio ha un Pregio che viene determinato casualmente e che permette di ripetere i risultati di 1 o 2 nei test di una Caratteristica. Il manuale incoraggia i giocatori a giustificare il loro Pregio nel background del personaggio, poiché è una delle poche personalizzazioni possibili per il PG.

Il sistema funziona molto bene, ma riduce la longevità del gioco (una volta raggiunti 6 avanzamenti, a meno che i supplementi non aggiungano altre opzioni, l’avanzamento del personaggio si ferma). D’altro canto, “L’Ultima Torcia” è un gioco in cui morire è intenzionalmente facile: con -5 punti Salute si muore senza possibilità di salvezza e non c’è modo di aumentare il valore iniziale.

Il resto delle regole riguarda l’esplorazione, il combattimento diviso in turni e l’iniziativa, la guarigione e l’equipaggiamento. Nulla di nuovo, ma l’originalità non è un obiettivo de “L’Ultima Torcia”: tutto funziona molto bene, almeno nella maggior parte dei casi. Purtroppo, alcuni passaggi sono spiegati in modo confuso, al punto che gli esempi diventano essenziali per capire. La mancanza di un sommario e di un indice rende il manuale difficile da consultare, compromettendo l’accessibilità, che è uno dei punti di forza de “L’Ultima Torcia”. Tuttavia, le pagine sono piene di suggerimenti, esempi di gioco e aneddoti degli autori stessi, che parlano in prima persona e guidano il lettore meno esperto passo dopo passo nel mondo del gioco di ruolo. Un bel gesto che conferma “L’Ultima Torcia” come un gioco adatto ai principianti.

È interessante la scelta delle armi: a seconda del tipo di arma, si infligge danno in base al valore di Forza, Percezione per le armi a distanza e persino Manualità per i pugnali. Un bel esempio di varietà. Anche i tiri per i danni sono Test di caratteristica. Inoltre, con un tocco di realismo, le armi di buona qualità sono molto costose. Gli Avventurieri dovranno faticare per potersi permettere armi o armature di prima scelta. Merita di essere menzionata anche l’idea di determinare l’ordine d’iniziativa con un tiro su Coraggio, che ha perfettamente senso.

“La Baronia del Grifone”

Il secondo volume svolge una duplice funzione: offre una descrizione dettagliata dell’ambientazione e una raccolta di avventure. In una ventina di pagine viene presentata la Baronia, il luogo in cui si svolgono tutte le avventure, con una comoda piantina. Gli autori si concentrano sulla varietà dell’ambientazione, piuttosto che sull’originalità: il culto del dio buono della luce e il culto proibito del dio cattivo della morte/ombra, una montagna abitata dai nani, una foresta degli elfi, due città piene di luoghi interessanti e, soprattutto, una serie di Personaggi Non Giocanti, o PNG, ognuno con i propri obiettivi e la propria storia personale, che conferiscono vita a un mondo piccolo ma vibrante. In questo punto, gli autori di Sine Requie dimostrano ancora una volta di essere abili maestri.

Le avventure presentate sono molte, adatte sia ai principianti sia ai giocatori esperti, e offrono spunti interessanti per il master e per comprendere meglio la vita nella Baronia. In questa sezione si capisce che l’esplorazione è il concetto chiave de “L’Ultima Torcia”. Non importa se si tratta di una solita crypta, una foresta o il cratere di un vulcano: c’è sempre un imprevisto, qualcosa di nuovo da scoprire o un’imboscata dietro l’angolo. È proprio questo elemento, più della semplice sopravvivenza, che rende il gioco “old school”, nonostante il design moderno.Purtroppo, anche il secondo volume soffre di una presentazione disordinata: metà delle informazioni sono disseminate nelle avventure e, ancora una volta, manca un indice.

Il Bestiario della Baronia del Grifone, equivalente del Serpentarium del Manuale dei Mostri, non delude: offre una discreta varietà di avversari, seguendo i canoni del genere, dai goblin ai non-morti, passando per i troll e una buona selezione di PNG già pronti per il gioco. A parte qualche omaggio, come l’Abitatore del Profondo, o qualche novità sporadica come la Bestia delle Profondità, la maggior parte delle creature sono “già viste”, anche se la semplicità del sistema permette di creare nuovi mostri in poco tempo. I tradizionali mostri fantasy sono stati ulteriormente sviluppati con dettagli sul loro ambiente naturale, sulle loro abitudini e, cosa più importante, con informazioni sul “Valore del Corpo”, cioè le parti della creatura che possono essere recuperate. Queste parti non sono solo utili per gli alchimisti: alcune possono essere utilizzate dagli stessi avventurieri. Questo è un ulteriore esempio dello stile degli autori, che conferisce ancora più vita al mondo da loro creato e che dovrebbe essere preso come esempio da tutti i Master e Narratori. Merita un plauso anche la ricetta della “Minestra della Buonanotte dei Nani”, ottenuta facendo bollire le interiora di un orco nella birra, che può salvare da una fame improvvisa qualsiasi avventuriero privo di cibo. Bisogna fare attenzione, però, perché gli orchi non sono così facili da sconfiggere…

 

Insomma, se siete ancora indecisi su quale gioco di ruolo giocare, L’Ultima Torcia potrebbe proprio essere quello giusto per voi. In fondo, l’anno scorso ha vinto il premio Gioco dell’Anno Alba di Cthulhu, quindi possiamo aspettarci solo il meglio da Serpentarium. Se sei un novellino del settore, lo adorerai come un caffè macchiato alla vaniglia. Se invece sei un veterano del campo, ti divertirai comunque con un gioco tanto semplice quanto veloce, dove la prudenza e l’astuzia sono più importanti di caricare i mostri a capofitto.L’Ultima Torcia ha i suoi pregi e i suoi difetti come ogni altro gioco della Serpentarium. Il regolamento funziona da dio, fino a quando un giocatore decide di fare qualcosa di non previsto dalle regole. Ad esempio, cercare di fare a pugni se sei un Elfo, anche se sei un robusto guerriero, ti farà infliggere ZERO DANNI. E comunque, in un gioco di ruolo, le sorprese sono inevitabili. D’altro canto, le meccaniche sono abbastanza semplici da risolvere un sacco di problemi sia per i giocatori che per il master.

Parlando di equilibrio di gioco, sembra che tutto sia a posto. Ma la caratteristica Agilità sembra essere troppo vantaggiosa rispetto alle altre. È utile per parare, colpire corpo a corpo, schivare e per tutte le prove che richiedono agilità e coordinazione. Cioè, è praticamente il Jack of all Trades dei Ruoli. A quel punto, forse dovremmo dare questo gioco agli acrobati professionisti invece che ai giocatori.

Ci tengo a sottolineare che questo gioco è un po’ scanzonato, se confrontato con Dungeons&Dragons o altri titoli di fama mondiale. L’ambientazione fantasy è tanto classica quanto un vecchio candelabro, e rischia spesso di essere stereotipata, cosa che può annoiare dopo un po’. Ma d’altra parte, il mondo creato da Curte&Leo ha una vitalità che ti lascia a bocca aperta. Quelli sono due ospiti che sicuramente conoscono il modo per tenere vivo il party.

Se ti aspetti una lunga ed avvincente esperienza di gioco, hai sbagliato indirizzo. C’è poco materiale, poca personalizzazione dei personaggi giocanti e poche possibilità di progressione. Due personaggi con lo stesso Ruolo e Razza, arrivati all’ultimo avanzamento, saranno praticamente identici. Quindi fai attenzione, perché potresti ritrovarti ad avere lo stesso identico personaggio del tuo amico. E quella non è una situazione desiderabile in nessun gioco, a meno che tu non voglia davvero sentirti un po’ come il doppione di qualcun altro.

Insomma, L’Ultima Torcia è un gioco che potrebbe deludere un po’ le aspettative degli avventurieri più esigenti. Ma se sei alla ricerca di un gioco che ti faccia passare una serata divertente, allora è la scelta perfetta per te. Siamo solo felici che sia stato creato un gioco che permetta anche ai meno esperti di unirsi alla festa senza sentirsi persi nel deserto dell’ignoranza rolistica.

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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