Long Distance – Senza ossigeno

“Long Distance: Senza ossigeno”, diretto da Josh Gordon e Will Speck, si colloca nell’ambito della fantascienza, ma con un’impronta distintiva che mescola tensione, sopravvivenza e un sorprendente tocco di leggerezza. Disponibile su Prime Video, il film si apre con una premessa familiare, ma si sviluppa in modo originale, distaccandosi dalle convenzioni tradizionali del genere.

La trama ruota attorno a Andy (Anthony Ramos), un astronauta che, dopo essere stato colpito da una meteora mentre si trova su un pianeta alieno, si ritrova isolato e senza ossigeno. Il suo obiettivo è raggiungere Naomi (Naomi Scott), una collega intrappolata in una capsula di salvataggio, e cercare di salvarla, mentre combatte la scarsità di risorse e le insidie di un ambiente sconosciuto e ostile. Ma oltre alla semplice lotta per la sopravvivenza, la pellicola esplora la connessione tra i due protagonisti, legati più da una forza emotiva che da un semplice lavoro di squadra professionale.

Ciò che distingue “Long Distance” dalle altre storie di sopravvivenza spaziale è il suo approccio al legame umano. Nonostante la distanza fisica che separa Andy e Naomi, la comunicazione tra i due, fatta principalmente di scambi radiofonici, si trasforma in una forma di intimità. Questo rapporto cresce, arricchendosi di momenti di ironia e tenerezza, che rendono il film più vicino alla dramedy che al thriller puro. La sceneggiatura sa dosare la tensione con momenti più leggeri, e anche se ciò potrebbe sembrare un’eccezione in un genere che di solito predilige una gravità esistenziale, contribuisce a dare al film una dimensione più complessa, più umana.

Anthony Ramos, nel ruolo di Andy, riesce a infondere profondità e credibilità al suo personaggio, navigando tra il dolore per una perdita personale e il coraggio di affrontare una missione che sembra sempre più disperata. La sua interpretazione è sfaccettata, fatta di silenzi che parlano tanto quanto le parole. D’altro canto, Naomi Scott, nel ruolo di Naomi, offre una performance solida, che bilancia la razionalità e la vulnerabilità, mantenendo sempre una forza interiore che risuona anche nei momenti più critici.

Il film non manca di creature aliene, ma queste non sono il fulcro della trama: dai ragni giganti alle luci letali, ogni minaccia esistente nell’ambiente alieno serve a intensificare la lotta per la sopravvivenza, ma il vero pericolo per Andy e Naomi è la solitudine e la continua scarsità di ossigeno. In questo contesto, le creature aliene sono più un elemento di dramma visivo che un antagonista vero e proprio. Gli effetti speciali, ben realizzati, contribuiscono a creare un’atmosfera di inquietante desolazione, ma senza mai prevalere sulla trama, mantenendo il giusto equilibrio tra spettacolarità e narrazione.

La regia di Will Speck e Josh Gordon, che si sono fatti notare per le loro commedie, come Blades of Glory e Due cuori e una provetta, potrebbe sembrare una scelta atipica per un film di fantascienza. Tuttavia, la loro capacità di bilanciare toni leggeri con momenti più intensi risulta essere una delle qualità più apprezzabili di Long Distance: Senza ossigeno. Sebbene la trama tratti di una situazione drammatica e di pericolo imminente, la presenza di un umorismo sottile e di un umanissimo senso di speranza rende il film un’esperienza coinvolgente e meno opprimente rispetto a molti altri film di sopravvivenza spaziale.

Questa peculiarità potrebbe, però, risultare disorientante per gli appassionati di sci-fi più tradizionali, che potrebbero non aspettarsi una combinazione di dramma e commedia in un film ambientato nello spazio. Nonostante ciò, il film sa mantenere alta la tensione, alternando momenti di paura e incertezza a quelli di calore umano. Questo equilibrio di toni è un punto di forza, che consente a Long Distance di esplorare temi di connessione e di resistenza senza mai diventare troppo pesante o introspettivo.

Inizialmente previsto per il rilascio nelle sale cinematografiche, Long Distance: Senza ossigeno ha avuto una storia travagliata, con diversi rinvii, fino alla sua distribuzione in streaming. Il film ha trovato nuova vita grazie alla sua disponibilità su Prime Video, un canale che ha permesso alla pellicola di acquisire visibilità e apprezzamento, soprattutto in Italia. La sua trama intrigante, il cast carismatico e il suo approccio originale alla fantascienza lo rendono un titolo che merita attenzione, nonostante non segua le strade battute del genere.

In sintesi, Long Distance: Senza ossigeno è una pellicola che sa mescolare il dramma della sopravvivenza spaziale con un’umanità profonda e a tratti leggera, dimostrando che anche nel cuore di una crisi esistenziale, l’ironia e il legame umano possono emergere come forme di salvezza.

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