Con la miniserie “Lo squalificato”, adattamento manga del romanzo di Osamu Dazai, il maestro dell’horror Junji Ito ci ha permesso di entrare nella mente di Yozo e conoscerne i pensieri più nascosti e contorti. Inquietudine, dolore, ossessione, alienazione, sono solo alcuni dei sentimenti che affliggono la mente del protagonista di questa vicenda che ci ha tenuti con il fiato sospeso.
Yozo ha sempre vissuto ricorrendo alla buffoneria. Poi, un giorno, ha incontrato Yoshiko, una ragazza incapace di diffidare del prossimo, grazie alla quale ha cercato di cambiare vita. Ma anche il corpo e la mente di Yoshiko hanno perso ben presto la loro purezza e il cuore di Yozo è precipitato all’inferno. Per sfuggire alla sofferenza finisce per darsi all’alcol, dipendenza dalla quale cerca di liberarsi solo per ritrovarsi morfinomane. Un giorno, però, nella clinica in cui è stato ricoverato, Yozo incontra una persona… La beffarda conclusione di questa miniserie del maestro Junji Ito ispirata all’omonimo classico della letteratura!
Nato a Gifu nel 1963, Junji Ito lascia la professione di dentista per dedicarsi a tempo pieno al fumetto dopo aver vinto il premio “Kazuo Umezu” nel 1987. Dalle sue opere sono stati tratti numerosi film d’animazione e live-action, di cui spesso lo stesso Ito cura la sceneggiatura. Il suo tratto è, allo stesso tempo, realistico e caricaturale, efferato e disturbante quanto elegante e composto. Le sue tematiche principali sono i disturbi ossessivo-compulsivi, le paure ataviche, il fascino dell’autodistruzione e la deformazione del corpo (inteso non tanto come metafora del corpus sociale quanto come rappresentazione fisica del subconscio).
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