Lady Oscar, l’eterno un manga scritto e disegnato da Riyoko Ikeda, ha avuto una trasposizione “live action”, un film dal vivo, nel 1978, recentemente rimasterizzata a cura di Yamato video. Va detto che il suddetto film è molto diverso e lontano dalle tante pellicole ispirate ai fumetti che negli ultimi anni hanno popolato le sale cinematografiche di tutto il mondo, e può essere, anzi lo è, una delusione. Innanzitutto, va tenuto conto che da noi arrivò in prima visione in televisione il giorno di Natale del 1982 su Italia 1 dopo l’anime, ma in realtà è antecedente e ha come termine di paragone il manga, anche se ne esce comunque sconfitto.
https://youtu.be/bFZ29jme3G8
Diretto dall’altrove bravo Jacques Demy, regista legato alla Nouvelle Vague francese, il film, a cui Versailles no Bara deve nei Paesi occidentali il nome di Lady Oscar è poco ispirato e lacunoso, tra battute da avanspettacolo onestamente gratuite senza essere una parodia, un finale assurdo, interpreti non nel personaggio a cominciare dalla stessa Oscar, la deliziosa Catriona Maccoll, piacente ma fuori parte e una sceneggiatura decisamente non trascinante.
Ma allora perché guardarlo? I costumi sono comunque accurati, una bella pennellata di Settecento, così come le scenografie, e le location sono la reggia di Versailles e dintorni, non fondali di cartapesta. I doppiatori sono quasi gli stessi dell’anime, soprattutto nei protagonisti abbiamo il piacere di riascoltare Cinzia de Carolis, Massimo Rossi, Laura Boccanera e Luciano Roffi e diciamo che tirano su i personaggi non poco, come capita spesso con attori non eccelsi nei nostri film. Gli interpreti non sono tutti cannati, a una Oscar fuori parte, un generale Jarjayes penoso, una Rosalie totalmente disastrosa, un Girodelle imbarazzante, fanno da contraltare una buona Maria Antonietta, un discreto Fersen, una simpatica governante e un André decisamente belloccio e grintoso, meno santo che nell’anime e quindi più realistico e più sanguigno.
Detto questo, i fan di Berubara di tutto il mondo continuano a sperare in un live action degno di questo nome, sia al cinema che in una serie televisiva, usando i mezzi dispiegati in storie come Game of Thrones, Vikings, Versailles o Black sails, sperando però di non cadere in trappole politicamente corrette alla Bridgerton.
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