Double Dagger Studio, uno sviluppatore indipendente americano, debutta nel panorama videoludico con “Little Kitty, Big City”. Questo gioco d’avventura in terza persona, disponibile per Nintendo Switch, Windows, Xbox One e Xbox Series X/S, offre ai giocatori l’opportunità di vivere un’esperienza unica nei panni di un gatto domestico smarrito in una grande città giapponese. L’obiettivo principale? Tornare a casa. Tuttavia, lungo il cammino, i giocatori possono immergersi in una miriade di attività tipicamente feline, come catturare uccelli, saltare nei bidoni della spazzatura e rubare oggetti.
Il fascino dei gatti nei videogiochi
La relazione tra gatti e videogiocatori è storicamente forte. Dal classico “Alley Cat” del 1983 al più recente “Stray”, i giochi con protagonisti felini hanno sempre catturato l’immaginazione del pubblico. “Little Kitty, Big City” sfrutta al meglio questa attrazione, proponendo un’avventura che mette in risalto l’agilità, la curiosità e lo spirito libero dei gatti.
Un’avventura cittadina dalla prospettiva felina
La trama del gioco è semplice ma accattivante: un gatto domestico, godendosi il sole sul davanzale, cade in strada e si trova lontano da casa. Questo evento dà il via a un viaggio avventuroso attraverso le vie della città, dove il protagonista dovrà affinare le proprie abilità e interagire con vari personaggi, sia animali che umani.
La struttura del gioco è un open world urbano che invita all’esplorazione. Il giocatore può perdersi nelle mille distrazioni della città, esplorando ogni angolo e partecipando a situazioni bizzarre. Il vero fascino del gioco sta nelle micro-attività e nelle interazioni che emergono lungo il percorso.
Nonostante le animazioni siano ben fatte, la riproduzione dei movimenti del gatto presenta alcune criticità, in particolare nei salti, che risultano un po’ macchinosi. Una maggiore fluidità avrebbe certamente migliorato l’esperienza di gioco, soprattutto nelle fasi platform.
Le missioni di “Little Kitty, Big City” ruotano principalmente attorno alla raccolta di oggetti per vari personaggi: il corvo che vuole pezzetti luccicanti, il tanuki che cerca piume di piccione o il gatto megalomane che desidera distruggere vasi. Sebbene queste missioni possano diventare ripetitive, le interazioni sempre particolari e divertenti le rendono piacevoli. Contrariamente a quanto suggerisce il titolo, la “Big City” è in realtà un piccolo quartiere di una città giapponese. Tuttavia, dalla prospettiva di un gatto, tutto appare enorme e pieno di possibilità. La città diventa un parco giochi compatto ma ricco di stimoli, perfetto per l’esplorazione.
La grafica “low poly” e stilizzata è una scelta azzeccata per il gioco, creando un mondo che bilancia realismo e cartoonesco. I dialoghi, sebbene non centrali, sono ben scritti e ironici, aggiungendo un ulteriore livello di divertimento alle interazioni con gli altri animali.
“Little Kitty, Big City” è forse il videogioco più completo e strutturato tra quelli basati sulla simulazione di un gatto. La possibilità di esplorare una città in questo ruolo è affascinante, e il mondo di gioco stimola la curiosità del giocatore, nonostante la sua estensione limitata. Alcuni difetti nei controlli e nella fluidità dei movimenti non pregiudicano l’esperienza complessiva, che rimane particolarmente apprezzata dagli amanti dei gatti. Tuttavia, per chi non condivide questa passione, la longevità ridotta e il prezzo potrebbero rappresentare un deterrente. “Little Kitty, Big City” è perfetto per il Game Pass, ma potrebbe non giustificare l’acquisto a prezzo pieno.