L’ira di Becky: recensione di un action fuori di testa su Prime Video

La furia vendicativa di una ragazzina contro un gruppo di neo-nazisti: è questo il fulcro de L’ira di Becky, sequel del film del 2020 che ci porta nuovamente nel vortice di una storia ricca di azione, violenza e ironia.

Becky, interpretata da una magistrale Lulu Wilson, ha trascorso gli ultimi tre anni in fuga da un passato traumatico, cercando di ricostruirsi una vita. Ma la sua ritrovata tranquillità viene brutalmente sconvolta da un evento banale che scatena la sua furia vendicatrice.

Un’esplosiva caccia all’uomo ha inizio, con Becky che si trasforma in una macchina di morte inarrestabile, decisa a far pagare cara la sua sofferenza a chiunque le abbia fatto del male. Il suo bersaglio: una banda di neo-nazisti capeggiata da un Seann William Scott in grande forma.

Il film, diretto da Matt Angel e Suzanne Coote, si configura come un b-movie di culto, con una trama semplice ma efficace che intrattiene e diverte. La violenza pulp si mescola all’umorismo nero, creando un’atmosfera quasi fumettistica che rende omaggio a classici come Kill Bill e Kick-Ass.

La forza del film risiede proprio nella sua protagonista: Lulu Wilson è una vera e propria rivelazione, capace di reggere sulle proprie spalle l’intera storia con una performance intensa e carismatica. Al suo fianco, un cast di contorno ben assortito, con Seann William Scott che si distingue per la sua interpretazione ironica e cattiva.

L’ira di Becky non è un film per tutti. La sua anima da b-movie e la violenza presente potrebbero non essere gradite a tutti gli spettatori. Tuttavia, per chi è alla ricerca di un intrattenimento veloce e avvincente, questo sequel rappresenta una scelta più che valida.

In definitiva, L’ira di Becky è un film divertente e godibile, perfetto per chi ama il genere action e non si lascia spaventare da un po’ di sano splatter.

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