La Lingua Nera di Mordor: L’Invenzione Linguistica di J.R.R. Tolkien

Nel vasto e complesso universo della Terra di Mezzo, J.R.R. Tolkien non è stato solo un brillante narratore, ma anche un linguista di straordinario talento. Appassionato di filologia e delle lingue antiche, il suo desiderio di creare un mondo vivo e pulsante si è manifestato anche nella costruzione di numerosi linguaggi artificiali, tra cui la temuta e sinistra Lingua Nera di Mordor. Questa lingua, usata dal Signore Oscuro Sauron e dai suoi servitori, rappresenta uno degli aspetti più misteriosi e affascinanti della sua opera.

Le Radici Linguistiche di Tolkien

Tolkien era, prima di tutto, un amante delle lingue. Sin dalla giovane età, si dedicò allo studio di idiomi antichi e moderni, tra cui latino, francese, tedesco, nonché lingue meno comuni come il finlandese e il nórdico antico. Il suo interesse filologico lo portò a riscoprire e ricostruire anche dialetti estinti come il gallese medievale. Questo amore per la linguistica divenne il fondamento del suo approccio alla creazione delle lingue della Terra di Mezzo, tra cui il Quenya e il Sindarin (le lingue elfiche), il Khuzdul (la lingua dei Nani) e, naturalmente, la Lingua Nera di Mordor.

La Creazione della Lingua Nera

La Lingua Nera  fu concepita da Tolkien per incarnare l’essenza stessa del male. Questo idioma fu forgiato da Sauron durante gli Anni Oscuri, nel tentativo di unificare tutti i suoi seguaci sotto un unico linguaggio. Tuttavia, non riuscì mai a imporsi del tutto: sebbene fosse parlata dai Nazgûl e dalle truppe più vicine a Sauron, come gli Olog-hai e alcuni soldati di Barad-dûr, molti dei suoi servitori, specialmente gli orchi, continuarono a utilizzare i loro dialetti corrotti.

Una Lingua di Corruzione

A livello strutturale, la Lingua Nera si presenta come una lingua agglutinante, il che significa che le parole si costruiscono unendo radici e suffissi per esprimere concetti complessi. Un esempio lampante di questo è la celebre iscrizione sull’Anello:

Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,

ash nazg thrakatulûk, agh burzum-ishi krimpatul.

Tradotto in italiano queste parole formano i versi:

Un anello per trovarli, uno per vincerli,

Uno per radunarli e nel buio avvincerli.

Questa frase rappresenta l’unica testimonianza completa della Lingua Nera che abbiamo, ed è significativa non solo per il suo contenuto, ma anche per la sua struttura linguistica. Tolkien, infatti, ha progettato questa lingua affinché fosse sgradevole all’orecchio, piena di suoni duri e aspri, che riflettessero la natura maligna di chi la parla.

Fonti di Ispirazione

Tolkien si ispirò a varie lingue antiche per costruire la Lingua Nera . Alcuni studiosi hanno ipotizzato che essa possa avere radici nel valarin, la lingua dei Valar, corrompendo così una lingua antica e sacra per creare un idioma infernale. Inoltre, Tolkien potrebbe aver attinto dal hitita o dalle lingue hurrito-urartiane, come suggerisce la struttura grammaticale. Nonostante queste influenze, la Lingua Nera rimane profondamente originale e deliberatamente diversa dalle lingue elfiche, ricche di bellezza e armonia.

L’Influenza della Lingua Nera sui Personaggi

La Lingua Nera non era solo uno strumento linguistico, ma anche un mezzo per Sauron di esercitare il suo controllo e la sua influenza. Coloro che parlavano questa lingua cadevano sotto il suo potere, poiché ogni parola sembrava infondere il terrore del Signore Oscuro. Questo effetto è evidente durante il consiglio di Elrond, quando Gandalf pronuncia l’iscrizione dell’Anello in Lingua Nera : gli elfi presenti reagiscono con disgusto e orrore, incapaci di tollerare il suono di quell’idioma malvagio.

Un Linguaggio Senza Poesia

A differenza delle lingue elfiche, che Tolkien arricchì con poemi e canti, la Lingua Nera non presenta alcuna forma di espressione artistica. È una lingua di comando, di schiavitù, priva di bellezza o delicatezza. Questo riflette non solo la natura di Sauron, ma anche la filosofia linguistica di Tolkien: mentre le lingue elfiche rappresentano l’armonia e la cultura, la Lingua Nera a incarna il dominio e la distruzione.

L’Impatto della Lingua Nera nella Cultura Popolare

La Lingua Nera di Mordor ha lasciato un segno indelebile anche nella cultura popolare. Nonostante Tolkien stesso non amasse scriverla (egli dichiarò in una lettera di aver trovato “orribile” una coppa che un fan gli aveva inviato, incisa con l’iscrizione dell’Anello), essa è divenuta una delle più iconiche creazioni linguistiche della letteratura fantasy. Molti appassionati hanno tentato di decifrarla e ampliarla, ma le informazioni disponibili sono frammentarie, e solo poche parole sono conosciute.

La Lingua Nera di Mordor è più di un semplice strumento narrativo; è un simbolo del male, della corruzione e della tirannia. Tolkien, con la sua profonda conoscenza delle lingue e il suo straordinario talento creativo, è riuscito a dar vita a un idioma che riflette perfettamente la filosofia del suo creatore, Sauron. Questo linguaggio, oscuro e temibile, risuona nelle pagine de “Il Signore degli Anelli” come un’eco minacciosa della volontà del Signore Oscuro, rendendo la Terra di Mezzo un mondo ancora più ricco e affascinante.

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