L’Inferno di Dante nei videogiochi

Oggi, 25 marzo 2021, si festeggiano i 700 anni dalla “discesa degli Inferi” di Dante Alighieri. Per generazioni, liceali di ogni indirizzo hanno approfondito questo viaggio nell’oltretomba apprezzandone la poetica e la narrazione ricca di immagini iconiche che hanno accompagnato la crescita intellettuale, artistica, culturale di ognuno. Le tre cantiche, in particolare l’Inferno, per la sua potenza espressiva, sono state protagoniste di numerosi riadattamenti nel corso dei secoli, per venire incontro a gusti sempre nuovi dei fruitori e, più recentemente, le vicende raccontate dal sommo Poeta nella sua Commedia sono state trasposte (purtroppo spesso con palesi stupri letterari) in media più “ad ampio spettro” come romanzi fantasy, fumetti e videogiochi.

Ovviamente a ogni videogiocatore che si rispetti viene in mente il leggendario titolo del 2010 Dante’s Inferno: il prodotto di Visceral Games, pubblicato da Electronic Arts, ma non è stato il primo videogioco ad avere questo altisonante titolo. Torniamo indietro di ben 35 anni e riscopriamo il leggendario Commodore 64: l’originale Dante’s Inferno dei Denton Design, di cui esisterebbero versioni per Amstrad CPC e ZX Spectrum è il primo videogioco basato sulla Divina Commedia e non ha collegamenti con Dante’s Inferno del 2010. Si tratta del primo videogioco ispirato alla Commedia, creato nel 1986 per Commodore. In un’avventura dinamica, il giocatore dovrà guidare Dante nei gironi infernali usando tastiera o Joystick, incontrando demoni e anime dannate da cui dovrà difendersi usando oggetti raccolti durante il suo percorso o semplicemente evitarli. Il gioco si apre con Dante nella selva oscura che attraversa il portale e inizia la sua avventura in un dedalo intricato, avrà a disposizione una sola vita e un tempo limitato, il che significa che se dovesse morire, il gioco comincerebbe da capo. Il personaggio può muoversi nelle quattro direzioni e può raccogliere fino a un massimo di due oggetti che gli serviranno, opportunamente utilizzati, a proseguire nel suo percorso: ad esempio le monete che si trovano esplorando l’ambiente serviranno per pagare il traghettatore infernale Caronte. Lo scopo finale, una volta trovata la soluzione in quel rettangolo di pixel, è quello di raggiungere il Purgatorio. I commenti che leggo sul web, non sono dei più lusinghieri ma stiamo parlando comunque di un gioco per Commodore del 1986.

Nel 2010 esce Dante’s Inferno: molti di voi lo conosceranno sicuramente e ci avranno anche giocato, ma vediamolo più nel dettaglio. Il gioco, è stato sviluppato per PlayStation 3 e Xbox 360 e da Behaviour Interactive per PlayStation Portable, ma esiste anche una versione per Facebook sempre dello stesso anno. (Molto) liberamente ispirato alla prima cantica della Divina Commedia, l’Inferno, mostra un Dante leggermente diverso da quello che i più ricordano, un Dante in versione guerriero crociato che affronta l’Inferno per salvare l’anima della sua amata Beatrice.

 

Esiste anche un film di animazione che riprende il videogioco Dante’s Inferno: An Animated Epic, l’idea di base non è malvagia però è difficile da digerire vedere un Dante in queste vesti, i luoghi infernali e i gironi sono ben descritti, ho apprezzato le citazioni del sommo poeta, un po’ meno l’ambientazione horror in particolare nel Limbo, ci sono anche degli interessanti passaggi grafici con cambio di stile, questo grazie alla presenza di numerosi grafici e animatori. Sinceramente non so come definirlo, da amante della Commedia e dello stile horror non sono riuscita comunque ad apprezzarlo se non per lo stile dei disegni e la tecnica ma trovo che abbia troppo snaturato, nonostante l’aspetto aulico dei dialoghi e la presenza della citazioni, quello che è lo spirito della Divina Commedia.

Devil May Cry non è tratto direttamente dalla Divina Commedia, ma ne è fortemente ispirato: Il protagonista si chiama Dante, il suo fratello gemello Vergil (Virgilio) e la controparte femminile Trish (Beatrice). Nei diversi capitoli della serie ci sono parecchie citazioni dell’opera dantesca. C’è Gerione, mostro demoniaco che trasporta Dante e Virgilio in Malebolge, Cerbero e Santa Lucia, che nel poema accoglie Dante verso il Purgatorio.Devil May Cry ha dato il via ad una fortunata serie di videogiochi, che comprende tre giochi per PlayStation 2, uno per PlayStation 3 e uno per PlayStation 4.In Devil May Cry 4 alcune missioni hanno titoli evocativi, come La Vita Nova (opera giovanile di Alighieri) e la frase ‘Lasciate ogni speranza’ appare nel game over quando il giocatore ha esaurito le sfere per restare in vita.  La serie vanta anche uno spin-off, DmC Devil May Cry, realizzato per Playstation 3, e un anime omonimo.

Vivere l’esperienza della Divina Commedia nella realtà virtuale? Ora è possibile. Grazie a DANTE VR | La Porta dell’Inferno, la prima esperienza in VR fedelmente ispirata al primo canto del poema dantesco, talmente accurata da essersi guadagnata il  patrocinio de La Società Dante Alighieri. Realizzata in collaborazione dalla startup italiana Beyond the Gate e il Collegio San Carlo di Milano, permette al giocatore di immergersi nel mondo descritto dal poeta, oscuro e spaventoso. Entrare nella selva oscura, affrontare le tre fiere, ritrovare la strada verso il monte, incontrando Virgilio e arrivando alla porta dell’Inferno.

Se volete scendere negli Inferi, anche senza Dante, vi consigliamo titoli eterni come le saghe di Diablo e di Doom, Painkiller, Agony, The Darkness 2 e, ovviamente, l’iconico God of War (2018), per un tuffo nella mitologia norrena con la sua versione dell’Inferno: il regno di Hel, la regina dei morti figlia di Loki e di una gigantessa. Anche i mondi in cui può viaggiare la strega protagonista di Bayonetta si chiamano Paradiso, Purgatorio e Inferno. Inoltre, tra i nemici da sconfiggere nei videogiochi, figurano alcuni mostri o demoni che ricordano nel nome e nell’aspetto quelli raccontati da Dante: ad esempio i diavoli noti come Malebranche, presenti in giochi come Final Fantasy IV. Altre volte il legame riguarda solo il nome, come in Fallout 3, in cui il buttafuori del locale The 9th Circle (un chiaro riferimento al Nono Cerchio) si chiama Caronte, e in cui un robot-sentinella si chiama Cerbero.

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