La realtà aumentata (AR) cerca una nuova via
Negli ultimi anni, i visori AR come Google Glass e Magic Leap One hanno fallito nel conquistare il pubblico, dimostrandosi troppo ingombranti e costosi. Per questo, aziende come Meta (con i suoi Ray-Ban smart glasses) e startup come Xpanceo stanno esplorando nuove frontiere, miniaturizzando la tecnologia AR al punto da renderla integrabile con le lenti a contatto.
Sfide e promesse delle lenti a contatto smart
L’azienda Xpanceo, ad esempio, punta a creare lenti in grado di zoomare, monitorare parametri vitali come la glicemia e la pressione sanguigna, e persino integrare minuscoli display per la realtà aumentata. L’obiettivo finale è quello di “fondere tutti gli attuali dispositivi tecnologici in uno solo”, creando un “computer indossabile” rivoluzionario.
Materiali innovativi e batterie alimentate dalle lacrime
Per realizzare lenti così piccole e potenti, Xpanceo utilizza materiali 2D flessibili e trasparenti, e ha sviluppato un sistema che sfrutta le lacrime come fonte di energia. Un team dell’Università dello Utah ha infatti pubblicato uno studio su Small, descrivendo una lente a contatto smart in grado di generare elettricità dall’ossidazione del magnesio indotta dal movimento delle palpebre.
Quando saranno disponibili?
Xpanceo stima l’inizio dei test finali per il 2026, ma la strada è ancora lunga. Numerose aziende in passato hanno tentato di realizzare lenti a contatto smart, incontrando ostacoli tecnici e costi elevati. Tuttavia, i recenti progressi nei materiali, nelle batterie e nell’interazione uomo-macchina fanno ben sperare per il futuro di questa tecnologia.
Un futuro da brivido
Se le lenti a contatto smart diventeranno realtà, avranno un impatto profondo sulla nostra vita quotidiana, cambiando il modo in cui interagiamo con le informazioni, il mondo che ci circonda e persino con noi stessi. L’integrazione tra corpo umano e tecnologia avrà raggiunto un livello inedito, aprendo scenari entusiasmanti ma anche carichi di interrogativi etici e sociali.