Le Guerre dei cloni, fenomeno narrato nella celebre saga di Guerre Stellari, prendono vita ben 22 anni prima della Battaglia di Yavin. Questo scontro vede protagoniste due fazioni opposte: da un lato, le forze Separatiste costituite dalla Confederazione dei Sistemi Indipendenti, e dall’altro l’esercito di cloni della Repubblica, guidato dai valorosi maestri Jedi.
È un periodo tumultuoso per la galassia intera, con un conflitto che destabilizza interi sistemi stellari e lascia dietro di sé perdite imponenti su entrambi i fronti. Eroi si distinguono per le loro gesta coraggiose contro le armate separatiste, come il generale Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker, e i maestri Jedi Mace Windu e Yoda, così come Bail Organa di Alderaan e molti altri. D’altro canto, il Conte Dooku e il suo mentore Darth Sidious orchestrano un’offensiva contro la Repubblica, mettendo a dura prova i suoi difensori.
La guerra si conclude circa tre anni dopo, quando Dart Fener, nuovo allievo di Darth Sidious, elimina i capi del Consiglio Separatista su Mustafar. In quel momento nasce l’Impero e l’Ordine 66, che decreta la condanna a morte di tutti i Jedi.
Questo evento delle Guerre dei cloni viene menzionato per la prima volta nel quarto episodio, Una nuova speranza, da Ben Kenobi, sebbene nella versione italiana siano erroneamente chiamate “Guerre dei quoti”. L’inizio delle Guerre dei cloni viene invece mostrato visivamente alla fine del secondo episodio, L’attacco dei cloni, quando sull’astro Geonosis l’esercito di cloni, guidato da Mace Windu e una task force dei Cavalieri Jedi, arriva in soccorso di Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e Padmé Amidala, imprigionati dall’esercito separatista comandato dal Conte Dooku (noto anche come Darth Tyranus).
Le Guerre dei cloni sono state anche l’ambientazione delle due serie d’animazione Clone Wars create da Genndy Tartakovsky e The Clone Wars di Dave Filoni.