Laura Penelope Gattin è una talentuosa cosplayer di Ferrara che abbiamo conosciuto sul web e di cui vogliamo condividere con voi la splendida creatività. Laureata in Economia e di professione impiegata, Laura nonostante studi e professione poco attinenti all’arte, ha una passione di lunga data per anime, manga, film (in particolare appartenenti al settore Fantasy), per la cultura nipponica e, ovviamente, per il cosplay. Relativamente a quest’ultimo, la svolta che l’ha portata a far parte di tale mondo, è giunta nel 2019, con la prima partecipazione da spettatrice al Lucca Comics & Games, dove ha potuto per la prima volta assistere a questa magia, ripromettendosi di tornare dall’anno successivo come cosplayer.
Il primo “amore” sono stati per lei i cartoni animati trasmessi negli anni ’80, e proprio per celebrare alcuni dei suoi favoriti ha scelto di portare in vita i personaggi di Pollon (“Pollon Combina Guai”), Lamù e Yu Morisawa (“L’Incantevole Creamy)”; successivamente, in seguito all’uscita delle versioni cinematografiche delle più famose opere Tolkieniane, ha avuto una vera folgorazione per i personaggi elfici de “Il Signore Degli Anelli”, diventati per lei di grande ispirazione, a cui ha dedicato un continuo lavoro di miglioramento al fine di renderli il più credibili possibile.
Tra questi ultimi Galadriel è in assoluto il suo personaggio prediletto, quello a cui si sente più legata e con il quale si sente più in sintonia. Della Custode di Nenya ha impersonato due versioni (anche se in realtà il primo Cosplay della Saga che ha interpretato, è stato Tauriel da “Lo Hobbit”). Laura racconta che, nonostante il suo sogno fosse portare in scena la Dama di Lothlorien fin dal principio, ne aveva una tale venerazione e la considerava così complessa e lontana dalla sua immagine fisica, da dover elaborare questo progetto per due anni prima di convincersi a tentarne la preparazione.
Altri personaggi da lei interpretati sono le vampire Selene e Sonja dalla saga di “Underworld”, Uhura da “Star Trek Beyond” e Diane della serie anime “The Seven Deadly Sins” / “Nanatsu no taizai”. Dalle ultime idee è nato anche un personaggio Steampunk, con un piccolo richiamo al suo grande amore per i felini.
Per la realizzazione degli abiti e degli accessori per i suoi cosplay, Penelope si affida a sarte professioniste e cos-maker di fiducia, in quanto, suo malgrado, non ha potuto finora formarsi con competenze sartoriali. Poterli creare personalmente sarebbe per lei una grande soddisfazione, tuttavia al momento, in considerazione del poco tempo a disposizione, preferisce concentrarsi su interpretazione e make-up, che ritiene comunque elementi non meno importanti.
Laura svela di avere una visione del cosplay di tipo “purista”, per cui pensa che per essere bravi cosplayer siano fondamentali innanzitutto la passione per il personaggio (si dovrebbe sentire secondo lei una connessione, un legame con chi si rappresenta), lo studio delle sue caratteristiche sia fisiche che caratteriali, l’attenzione al dettaglio e la fedeltà nella rappresentazione. Su tali basi, a suo avviso, il risultato finale è legato a diversi fattori, non solo alla qualità dei costumi e degli accessori, al make-up e all’interpretazione, poiché ella ritiene che il cosplay interpretato sia del tutto apprezzabile quando riconoscibile, anche se non perfetto, ma creato nel rispetto delle proprie capacità e dei propri mezzi, con il desiderio di portare alla luce il personaggio amato. Afferma in modo convinto che gli elementi più importanti sono che il personaggio sia riconoscibile e che renderlo reale ci dia gioia e ci permetta di abbandonare per qualche ora problemi e ruoli che a volte ci stanno stretti nella nostra quotidianità.
Per quanto riguarda gli Original, Laura Penelope li considera una categoria a sé del mondo cosplay e pensa che siano generalmente manifestazioni di grandi capacità artistiche, meravigliose quando non snaturano il personaggio scelto. Secondo il suo parere dovrebbero essere valutati (in particolare nei contest per esempio) come una categoria a parte, in quanto la caratteristica dell’aderenza al personaggio (fondamentale nel cosplay classico) viene a mancare. Personalmente non ama invece quando si usa il termine “Original” per giustificare cosplay improvvisati, senza un reale progetto e una costruzione sensata del personaggio.
La nostra cosplayer partecipa solitamente a pochi eventi nel corso dell’anno (in genere cinque/sei) e predilige quelli all’aperto, in particolare Il Magico Mondo del Cosplay che si svolge al Parco Giardino Sigurtà, la Fiera Comics di San Marino e il Lucca Comics & Games.
Relativamente all’evoluzione del cosplay negli ultimi anni, Laura ha l’impressione che ci sia sempre più un orientamento verso un ampliamento della concezione stessa del termine, che partendo dal rappresentare una trasposizione fedele di un personaggio di anime/manga/serie tv/videogames nella realtà, si è andato ad ampliare includendo sempre nuove categorie quali ad esempio Impersonators di personaggi famosi (attori, cantanti, personaggi pubblici), Original, versioni Genderbender , alcune versioni Steampunk (lo Steampunk vero e proprio lo considera una categoria a sé). Con un sorriso si rifiuta di considerare nella categoria i cosiddetti “Free Hugs” e i pigiamoni 😊. Un altro cambiamento che sta progressivamente avvenendo è probabilmente la riduzione dell’età media dei cosplayer (molti più giovani entrano a fare parte di questo mondo). Laura considera inoltre uno sviluppo di questo mondo anche la nascita di nuovi business che ne derivano: nuove forme di “artigianato specializzato” (figure che spesso nascono proprio come cosplayer e poi si dedicano a varie creazioni e lavorazioni di materiali diversi e specifici in questo campo), che si occupano della creazione di costumi (diversa dalla sartoria classica per materiali, tessuti, forme), oggetti, accessori e parrucche per citare alcuni esempi.
In questo cambiamento hanno sicuramente contribuito in maniera importante i mezzi tecnologici di comunicazione e i social network: la possibilità di mettere in contatto persone lontane con gli stessi interessi, di creare comunità virtuali, di mostrare ad altri il proprio lavoro, di confrontarsi, di informarsi su eventi del settore ed anche su attività specifiche ad esso connesse. Una tale crescita e diversificazione sarebbe stata quasi impossibile senza le tecnologie attualmente disponibili che rendono tutto virtualmente vicino e disponibile.
Tornando alla presentazione di Laura Penelope, è possibile dire che non c’è connessione tra la sua vita professionale e da cosplayer, ella ritiene infatti che questa passione sia il proprio modo di manifestare il lato artistico che possiede e che non può esprimere nelle attività quotidiane. È convinta che il cosplay abbia avuto un impatto positivo nella sua vita sociale, permettendole di far fronte alla sua timidezza, di conoscere ed apprezzare una grande varietà di persone, anche geograficamente molto distanti da lei, con passioni ed interessi comuni, alcune delle quali sono diventate cari amici. Secondo lei fare cosplay facilita non solo la socializzazione, in quanto ci si sente più liberi e più vicini a persone con cui si riesce a condividere ciò che si ama, ma aiuta anche ad esporsi di più verso gli altri, a confrontarsi e a lavorare su se stessi. Anche in questo settore a volte purtroppo si è costretti ad imbattersi in persone che, per non conoscenza del mondo del cosplay o per mentalità chiusa o arretrata, muovono critiche ingiustificate contro questo hobby e sottovalutano l’impegno e i sacrifici che si fanno per poter dare alla luce un personaggio che si ama, ma Laura è convinta che non si debba dare credito a tali giudizi, spesso dovuti all’incapacità di comprendere qualcosa di nuovo, ma ci si debba concentrare su quanto di positivo questo il cosplay possa regalare: la soddisfazione di rendere reale un personaggio che ci ha conquistato, la possibilità di stringere nuove amicizie, il rendere felice qualcuno che apprezza ciò che si è creato, la sensazione di libertà di uscire dal quotidiano, i sorrisi dei bambini quando vedono qualcosa di magico divenuto realtà.
Penelope non si ritiene in una posizione tale da poter dare consigli ad altri cosplayer, ma ci tiene ad invitare coloro che sono interessati ad affacciarsi al mondo del cosplay a non temere limiti e giudizi, a scegliere con il cuore e fare del proprio meglio per poter conoscere questa passione coinvolgente e questo mondo fantastico e variegato.
Con un ultimo pensiero ringrazia Satyrnet per l’opportunità e lo spazio dedicatole, gli utenti per l’attenzione rivolta alla sua presentazione, e invita chi ancora non la conoscesse a visitare la sua pagina Instagram ed il suo profilo cosplay su Facebook, entrambi sotto il nome di Laura Penelope Gattin, con la speranza che possiate apprezzare i suoi lavori.