Le 124 pagine del volume si basano sulle contrapposizioni. In primo luogo tra il mondo reale e quello fantastico, fra il bene e il male. La vita irreale di Ritron collide con quella fredda e reale di Terramare, il terrore di una catastrofe incombente contrasta con la speranza, il sogno e l’immaginazione. Il destino di questo mondo fantastico è nelle mani di un manipolo di guerrieri e veggenti.
Tra i tanti personaggi del romanzo (forse anche troppi nei primi capitoli, al punto di rendere un po’ pesante la lettura) vanno ricordati la scrittrice Aiscia (che Messina ha riconosciuto come il proprio alter ego); la bambina “felicemente ammalata” Nattulami, Eliseo, il dottor Stroll, il signor Nortir, il sensitivo Metaurus e tutto il popolo dei Solitari, abitanti di Ritron.
Oltre ai ben delineati personaggi, a colpire sono lo stile ricco e immaginifico, l’azione piena di colpi di scena e il dominante senso di malinconia struggente. Messina riesce a decifrare il reale attraverso il fantastico; le storie dei personaggi sono paradigmi delle nostre storie di tutti i giorni, fatte di gioie e dolori, sogni e a paure. Di lui stupisce la capacità di creare metafore, dar vita e a immagini nitide e chiare, regalare un mondo lontano, eppure credibile. L’assurdo respiro delle cose tremule, con la sua freschezza e la sua inventiva, è un’opera che non mancherà di avvincere chi vorrà dedicarsi alla sua lettura.
by Inglesino
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