Era il 5 aprile 1985 quando nei cinema italiani arrivava Ladyhawke, una pellicola destinata a scolpire il proprio posto nel cuore degli appassionati di fantasy. Diretto dal maestro Richard Donner, già celebre per opere come Superman e I Goonies, questo film si distingue per la sua combinazione unica di romanticismo, magia e avventura, incorniciata da un’ambientazione medievale da sogno.
Al centro di Ladyhawke c’è una trama avvincente che intreccia amore, vendetta e redenzione, raccontata attraverso le vicende di un trio di protagonisti straordinario. Rutger Hauer interpreta il carismatico cavaliere Etienne Navarre, Michelle Pfeiffer è la splendida e misteriosa Isabeau d’Anjou, mentre Matthew Broderick porta leggerezza e arguzia nel ruolo del ladruncolo Philippe Gaston, detto “il Topo”.
Il film è stato girato in Italia, sfruttando alcune delle location più suggestive del paese. Tra queste spicca Rocca Calascio, in Abruzzo, un luogo che sembra uscito direttamente da una fiaba. Questa scelta non fu casuale: Richard Donner aveva originariamente pianificato di girare in Cecoslovacchia, ma la burocrazia legata ai permessi lo spinse a optare per il nostro paese. Dopo mesi di ricerche, il regista individuò località come Campo Imperatore, il Castello di Torrechiara e Castel del Monte, perfette per catturare l’essenza magica del medioevo. Curiosamente, nel doppiaggio italiano, la città centrale della vicenda, Aguillon, diventa Aquila, un riferimento diretto alla città abruzzese.
La trama di Ladyhawke è tanto semplice quanto avvincente. Il ladruncolo Philippe Gaston (detto le Rat, il Topo) riesce a fuggire dalle prigioni della fortezza di Aguillon (Aquila, nell’originale) poco prima della sua esecuzione; durante la fuga dalla città rischia di venire nuovamente catturato dalle guardie dello spietato Vescovo ma in suo aiuto accorre l’ex capitano della guardia Etienne Navarre che, battendosi contro i suoi vecchi soldati, lo porta al sicuro. Navarre è sempre accompagnato da un bellissimo falco (che in realtà è una poiana codarossa), al quale è molto legato. L’ex capitano afferma di aver aiutato Philippe a scappare perché lui ha un compito, uccidere il Vescovo e, essendo il Topo l’unico ad essere riuscito a fuggire dalla prigione di Aguillon, è l’unico che lo può condurre in città: Philippe accetta con estrema riluttanza e viene legato da Navarre perché non scappi. Philippe tenta una fuga notturna ma si ritrova davanti un feroce lupo nero che, però, si ammansisce totalmente alla presenza di una splendida giovane donna apparsa dal nulla. Alcune notti dopo, Philippe (legato da Navarre perché non tenti nuovamente la fuga) viene liberato dalla stessa donna e fugge. La mattina successiva, Philippe è nuovamente rintracciato dai soldati del Vescovo ma in suo soccorso giungono nuovamente Navarre e il falco che, nello scontro che ne segue, rimangono feriti. Navarre rimane misteriosamente sconvolto per la sorte del volatile e ordina a Philippe di portarlo presso un monaco di nome Imperius in quanto lui non può farlo. Anche il monaco rimane esterrefatto dalla sorte del falco e si accinge a prestargli tutte le cure possibili; sebbene Imperius abbia ordinato a Philippe di non entrare nella stanza in cui si trova il volatile, il giovane lo fa ma, invece del falco trova la giovane donna che lo aveva salvato, con una freccia conficcata nella spalla, proprio come il falco. Imperius racconta al ragazzo che, all’incirca due anni prima, Isabeau d’Anjou giunse ad Aguillon per via della morte di suo padre e, nonostante molti si fossero innamorati di lei per la sua bellezza, lei ricambiò solo l’amore di Navarre. I due amanti dovettero, però, mantenere segreto il loro sentimento perché anche il Vescovo era innamorato di lei e, data la sua malvagità, non avrebbe mai tollerato l’idea di saperla felice con un altro uomo. I due furono però involontariamente traditi dal loro confessore (lo stesso Imperius) in quanto questi, ubriaco, confessò al Vescovo la loro relazione. Il malvagio prelato, allora, pur di far sì che i due non si potessero amare, stipulò con Satana in persona un patto che avrebbe condannato Isabeau a essere un falco di giorno e Navarre un lupo (lo stesso che aveva visto Philippe) la notte. La mattina dopo, i soldati del Vescovo attaccano le rovine del castello e Philippe aiuta Isabeau a fuggire assistendo di persona alla sua metamorfosi. Navarre giunge in loro soccorso e li salva. Imperius rivela a Philippe e Navarre che ben presto ci sarà l’opportunità di rompere la maledizione e far tornare normali i due innamorati, poiché ci sarà “Una notte senza il giorno e un giorno senza la notte”. Per permettere che la maledizione abbia fine, però, Navarre deve rinunciare al suo desiderio di vendetta sul Vescovo (se uccidesse il prelato la maledizione durerebbe in eterno). Philippe poi segue Navarre ad Aguillon. Si fermano a dormire e, mentre Philippe si stiracchia, arriva in picchiata il falco che anziché poggiarsi sul braccio di Navarre, si posa su quello di Philippe che aveva fatto di tutto per proteggerlo.Dopo tre giorni, il gruppo giunge ad Aguillon e Navarre ordina a Imperius di uccidere il falco se avesse udito le campane della chiesa suonare poiché ciò avrebbe significato il fallimento e l’uccisione di Navarre stesso. Philippe, nel frattempo, giunge in chiesa attraverso le fogne (grazie alle quali era fuggito) per aprire il portone della chiesa e permettere a Navarre di entrare; Philippe ha con sé anche la grande spada a due mani di Navarre, al quale aveva fatto credere di averla persa (e a cui il capitano teneva moltissimo in quanto simbolo del suo casato e strumento col quale avrebbe ucciso il Vescovo), per farlo desistere dal suo piano di omicidio. Navarre entra in chiesa e uccide, proprio grazie alla spada che Philippe all’ultimo momento gli passa, il capitano della guardia che aveva preso il suo posto e, convinto che Imperius abbia ucciso Isabeau perché le campane avevano effettivamente suonato, si appresta a uccidere il Vescovo. In quel momento avviene un’eclissi solare («Una notte senza il giorno e un giorno senza la notte») e Isabeau compare improvvisamente, umana. La maledizione ha quindi termine, ma il perfido Vescovo tenta di uccidere la donna; Navarre, prontamente, lancia la spada contro il malvagio prelato e lo uccide. Imperius e Philippe vengono ringraziati dai due giovani che sono finalmente liberi di vivere la loro vita insieme.
La produzione di Ladyhawke non fu priva di ostacoli. Il ruolo di Etienne Navarre era inizialmente destinato a Kurt Russell, che lasciò il progetto poco prima delle riprese, lamentando incompatibilità con l’approccio leggero del film e la logistica complicata delle riprese in Italia. La parte passò quindi a Rutger Hauer, già noto per il suo ruolo iconico in Blade Runner. Hauer, inizialmente considerato per il ruolo del cattivo, accettò con entusiasmo la sfida di interpretare un eroe romantico, conferendo al personaggio una profondità che contribuì al successo del film.
La colonna sonora, composta da Andrew Powell e prodotta da Alan Parsons, è un altro elemento distintivo di Ladyhawke. Mescolando orchestrazioni medievali con sintetizzatori moderni, la musica crea un’atmosfera unica che è rimasta impressa nella memoria degli spettatori. Sebbene questa scelta abbia diviso la critica al momento dell’uscita, oggi la colonna sonora è considerata parte integrante del fascino del film.
Il successo di Ladyhawke non si limita al botteghino: il film è diventato un classico cult, adorato da generazioni di fan. La sua forza risiede nella capacità di raccontare una storia senza tempo con personaggi memorabili, dialoghi spiritosi e un’estetica visiva mozzafiato. A quasi quattro decenni dalla sua uscita, Ladyhawke continua a incantare, ricordandoci il potere del cinema di trasportarci in mondi lontani e farci credere nella magia dell’amore eterno.
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