Nel vasto universo del cinema, pochi film possono vantare la stessa aura di incanto e meraviglia che avvolge “Labyrinth – Dove tutto è possibile”, il capolavoro fantasy del 1986 diretto da Jim Henson. Questa pellicola, che ha catturato il cuore di generazioni con la sua miscela unica di pupazzi, magia e un’interpretazione indimenticabile di David Bowie, sta per ricevere una nuova vita grazie a un progetto di remake che promette di portare una ventata di freschezza in questo universo fantastico.
Da tempo, i fan ei critici hanno speculato su un possibile seguito o remake di “Labyrinth”, e ora, secondo le recenti notizie diffuse da Daniel Richtman, uno dei più noti scooper del mondo del cinema, sembra che il progetto stia finalmente prendendo forma. La TriStar Pictures, lo studio dietro l’amato film originale, avrebbe infatti messo gli occhi su Mike Flanagan, il regista acclamato per il suo lavoro nel panorama horror contemporaneo, per dirigere il remake. Flanagan, noto per le sue abilità nel creare atmosfere inquietanti e storie avvincenti, porta con sé un talento consolidato che potrebbe benissimo reinventare il magico mondo di Henson per una nuova generazione.
Mike Flanagan è ormai un nome di punta nel genere horror, avendo diretto e scritto successi come “Oculus – Il riflesso del male”, “Ouija – L’origine del male”, “Il gioco di Gerald” e “Doctor Sleep”, tutti tratti da romanzi di genere e arricchiti dalla sua personale impronta artistica. Il regista ha anche lasciato un’impronta indelebile nel mondo della televisione con serie come “The Haunting of Hill House”, “The Haunting of Bly Manor”, “Midnight Mass” e “La caduta della casa degli Usher”, ispirata all’omonimo racconto di Edgar Allan Poe. La sua recente lavorazione de “La vita di Chuck”, un film basato sul romanzo di Stephen King con Tom Hiddleston, dimostra ulteriormente la sua capacità di adattare le storie per il grande schermo.
La notizia di Flanagan al timone del remake ha suscitato un misto di entusiasmo e curiosità tra i fan. L’idea di rivisitare un classico così iconico, che ha fatto la storia del cinema fantasy grazie alla creatività senza pari di Jim Henson e alla sceneggiatura di Terry Jones, è certamente audace. Il film originale, che vedeva Bowie nel ruolo del carismatico Jareth, il Re dei Goblin, e Jennifer Connelly come protagonista, ha affascinato il pubblico con il suo mondo stravagante e le sue avventure avvincenti. La realizzazione pratica, con la fusione di pupazzi e set meravigliosamente progettati, ha reso “Labyrinth” un’esperienza visiva unica, ispirata in parte ai mondi fantastici di “Il Mago di Oz” e “Alice nel Paese delle Meraviglie”, e arricchita dalle influenza artistica di MC Escher e Maurice Sendak.
«Con rischi indicibili e traversie innumerevoli io ho superato la strada per questo castello oltre la città dei Goblin, per riprendere il bambino che tu hai rapito. La mia volontà è forte come la tua e il mio regno altrettanto grande. Non hai alcun potere su di me!»
Il film del 1986, nonostante fosse stato un insuccesso commerciale all’uscita, ha saputo conquistare il cuore del pubblico nel corso degli anni, divenendo un classico amato grazie alla sua peculiare combinazione di design e narrativa. Le sue influenze continuano a risuonare, e la performance di Bowie, in particolare, rimane scolpita nella memoria collettiva come un esempio di come l’arte e la musica possano fondersi in modi straordinari.
Le voci di un possibile seguito, che avevano in primis coinvolto registi come Fede Álvarez e Scott Derrickson, hanno alimentato ulteriormente l’interesse per l’universo di “Labyrinth”. Tuttavia, il destino di queste versioni è rimasto incerto, e le recenti dichiarazioni di Brian Henson, presidente della Jim Henson Company, hanno indicato che il progetto è ancora in fase di sviluppo, senza una data di uscita definitiva. Le speculazioni su un possibile seguito hanno suscitato anche voci non confermate riguardanti Tom Hiddleston nel ruolo di Jareth, ma queste rimangono per il momento solo voci non verificate. Il potenziale remake di “Labyrinth” diretto da Flanagan rappresenta una nuova opportunità per esplorare e rivisitare questo mondo fantastico, ma solleva anche interrogativi su come rendere omaggio all’originale senza compromettere la sua magia intrinseca. Con il talento di Flanagan e il rispetto per l’opera di Henson, possiamo solo sperare che il remake possa onorare l’eredità del film del 1986, portando al contemporaneo una nuova dimensione di incanto e meraviglia.
Mentre il progetto continua a svilupparsi, la domanda è una, c’era veramente bisogno di un nuovo Labyrinth? Il film originale era praticamente perfetto e, francamente, troviamo impossibile rimpiazzare lo straordinario David Bowie in nessun modo: per carità, essendo un mago, si troverà qualche espediente narrativo per fargli “cambiare volto” (con la speranza che non decidano di utilizzare un Versione CGI del cantante britannico), ma la sua interpretazione resta incastonata proprio in quel gioiello onirico e meraviglioso del film originale!
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