Gli appassionati di fumetti hanno finalmente un motivo in più per sorridere. Sergio Bonelli Editore ha pubblicato una graphic novel che promette di incantare i lettori: La vita di Otama, scritta da Keiko Ichiguchi e illustrata da Andrea Accardi. Questo lavoro, che unisce l’arte giapponese e quella europea, racconta la storia di una donna straordinaria, Otama Kiyohara, una delle prime artiste giapponesi a fare il suo ingresso nel mondo dell’arte europea, ma anche della sua storia personale e di quella di suo marito, Vincenzo Ragusa, scultore palermitano. Un incontro tra due culture che si intrecciano con eleganza e raffinatezza.
La graphic novel è strutturata come una biografia che si svela dal punto di vista della protagonista. La storia è raccontata attraverso il classico espediente di un incontro tra un ragazzino curioso e una donna anziana, Otama, che vive in un giardino appartato. Il ragazzo si trova a scoprire non solo la figura enigmatica di Otama, ma anche il suo passato e la sua affascinante storia artistica, che affonda le radici tra Giappone e Sicilia.
Andrea Accardi racconta che la sua scoperta di Otama avvenne casualmente alla Civica Galleria di Arte Moderna di Palermo, dove notò un busto in terracotta scolpito da Vincenzo Ragusa, il marito della protagonista. La didascalia recitava: “Ritratto della moglie”. L’incontro con questa figura misteriosa lo portò a voler saperne di più, trasformando quella curiosità in una vera e propria ricerca che ha poi dato vita a questo progetto. “Mi sembrava il connubio perfetto”, spiega Accardi, riferendosi alla combinazione di un disegnatore italiano e una sceneggiatrice giapponese, entrambi con un legame profondo con la cultura italiana.
Keiko Ichiguchi, l’autrice dei testi, aggiunge: “Otama è ancora oggi poco conosciuta in Giappone. Esistono solo due biografie su di lei scritte in giapponese. Leggendo e rileggendo queste fonti limitate, ho cercato di avvicinarmi a lei.” Il fumetto, quindi, non è solo un omaggio alla vita di Otama, ma anche una vera e propria scoperta di una figura storica troppo spesso dimenticata.
L’edizione di La vita di Otama si presenta con un formato elegante e ben curato, con una sezione finale a colori che arricchisce l’opera, testimoniando il lungo e approfondito lavoro di ricerca che gli autori hanno compiuto tra Giappone e Sicilia. La prefazione, scritta dalla storica dell’arte Maria Antonietta Spadaro, aggiunge un ulteriore livello di profondità, arricchendo il contesto storico e culturale in cui si inserisce la figura di Otama.
Nonostante il prezzo possa sembrare un po’ elevato (23,00 €), il volume è assolutamente consigliato per gli amanti delle storie vere, delle biografie e per chi ha il gusto di esplorare il legame tra diverse culture. L’opera è un invito a scoprire la storia di una donna che ha saputo unire due mondi, quello giapponese e quello europeo, e a riflettere su come le storie di vita personali possano essere il filo conduttore per comprendere meglio il nostro passato.
In Italia, un paese ricco di storia ma talvolta poco esplorato nei suoi aspetti più intimi, è fondamentale dare valore alle storie come quella di Otama Kiyohara, che vanno al di là di date e luoghi, e raccontano di persone che, con il loro contributo, hanno scritto la Storia.
Il consiglio è chiaro: La vita di Otama merita di essere letta, studiata e, perché no, anche riscoperta in mostre e iniziative culturali, proprio come è successo qualche anno fa con l’esposizione “O’Tama. Migrazione di stili” al Palazzo Reale di Palermo.
Perché leggere La vita di Otama?
Perché è una storia affascinante, che ci trascina in un’epoca lontana e in un contesto culturale ricco di sfumature. Le illustrazioni di Andrea Accardi sono un capolavoro a sé stante, in grado di catturare l’essenza dei personaggi e l’atmosfera dei luoghi. Inoltre, il fumetto esplora con grande delicatezza il tema dell’identità culturale e del confronto tra tradizioni orientali e occidentali, un tema sempre attuale e coinvolgente.
In conclusione, La vita di Otama è un volume che non solo arricchisce la nostra conoscenza di un’artista dimenticata, ma offre anche uno spunto di riflessione sulla bellezza di unire mondi diversi per creare qualcosa di unico. Non lasciatevelo sfuggire.
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