La Venaria Reale “Play – Videogame arte e oltre”

La Reggia di Venaria è lieta di presentare “Play – Videogame arte e oltre”, una grande mostra che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte”, riconoscendone i profondi impatti nella società contemporanea. Lungo le dodici sale del percorso espositivo, le tele digitali dei grandi maestri dei videogiochi entrano in dialogo con celebri capolavori del passato e del presente invitandoci a riflettere sulle nuove estetiche, culture, linguaggi, politiche ed economie del XXI secolo. La mostra, ospitata presso le Sale delle Arti della Reggia di Venaria, aprirà al pubblico dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023.

La Venaria Reale, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, festeggia nel corso del 2022 i suoi primi 15 anni di apertura al pubblico. In concomitanza con questa importante ricorrenza che si aggiunge ai 25 anni della dichiarazione Unesco del 1997, la Reggia ha voluto dedicare l’intero palinsesto annuale di mostre ed attività al tema del “gioco” ed ai suoi numerosi rimandi, in quanto luogo storicamente deputato al loisir, al divertimento ed ai momenti ludici della Corte e dei suoi ospiti, con uno sguardo anche al presente col desiderio di tutti di dedicarsi a momenti di spensieratezza.

Oltre alle due esposizioni sul tema proposte in continuità tra loro dal 9 aprile al 18 settembre, “Dalle piazze alle Corti, storie di giochi e spettacoli tra ’700 e ’800” e “Foto in Gioco! Un racconto di 18 fotografi italiani”, dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023 è prevista presso le Sale delle Arti della Reggia la grande mostra PLAY. Videogame, arte e oltre.

La Venaria Reale organizza una grande mostra che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendo i profondi impatti nella società contemporanea di un comparto creativo ancora spesso percepito come un mondo di evasione ludica e mero passatempo. Ma è davvero così? I videogiochi rappresentano un avamposto creativo dove nascono idee e visioni, una meta forma d’arte in cui architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono dando vita a stratificati mondi collettivi.

Lungo le dodici sale del percorso espositivo delle Sale delle Arti, le tele digitali dei grandi maestri dei videogiochi entrano in dialogo con celebri capolavori del passato e del presente invitandoci a riflettere sulle nuove estetiche, culture, linguaggi, politiche ed economie del XXI secolo.

Per la prima volta al mondo si potranno ammirare le influenze dei grandi maestri del passato – come De Chirico, Hokusai, Calder, Dorè, Savinio, Piranesi, Kandinsky, Warhol ma anche vasi ellenistici del VI sec. a.C. – sulle estetiche di videogiochi come Ico, Monument Valley, Rez Infinite, Okami, Apotheon. La convergenza tra immagine statica, immagine in movimento ed immagine interattiva è al centro dello spazio PlayArt che porta il visitatore a relazionarsi con artisti viventi come Bill Viola, Banski, Invaders, Cao Fai, Jago, Tabor Robak, il collettivo AES+F, Federico Clapis, che hanno attinto al linguaggio del (video)gioco per dar vita ad alcune delle loro opere materiche e digitali.

Dopo le sale legate alle influenze estetiche e simboliche, il videogioco diventa mitologia contemporanea, l’ultimo anello di una catena testimoniale iniziata oltre 4000 anni fa con l’Epopea di Gilgamesh passando per l’Iliade e l’Odissea, la Divina Commedia fino a giungere ai giorni recenti con Star Wars, The Matrix ed Harry Potter. Le due sale dedicate ai temi dell’Eros e Thanatos presentano al visitatore dieci videogiochi che hanno generato profondi impatti nella vita di milioni di persone attraverso le nuove forme interattive di scrittura: capolavori come Florence, Death Stranding, To The Moon, The Graveyard lasceranno un profondo solco emotivo nei visitatori.

La Sala dei Maestri celebra alcuni dei pionieri dei videogiochi ergendoli a figure significative dell’arte: da Yoshitaka Amano, disegnatore iconico di Final Fantasy al game designer Yu Suzuki, dallo sceneggiatore Christian Cantamessa, al piemontese Andrea Pessino, fondatore dell’americana Ready at Dawn che ha lavorato a icone come God of War, Okami e Dexter. A chiusura della sala uno dei musicisti che ha segnato la storia dei videogiochi, Jesper Kyd a cui si associano le melodie di Assassin’s Creeed.

Oggi i videogiochi rappresentano anche un innovativo laboratorio sociale e politico: opere come Paper, Please, Riot, This War of Mine saranno giocabili e restituiranno profonde riflessioni sui tempi che verranno. La penultima sala è pensata per diventare uno spazio altamente interattivo e sensoriale: la ricostruzione di quattro “ambienti”, che spaziano da una sala giochi giapponese dei primi anni ’80 fino al futuro Metaverso, raccontano la cronologia evolutiva dei videogiochi e danno la possibilità ai visitatori di giocare con i cabinati di Pacman, Street Fighter e Space Invaders ma anche di confrontarsi con le più recenti produzioni videoludiche prima di indossare i visori e fare un salto nel futuro.

Lo spazio Homo Ludens sarà impreziosito dalla collaborazione con Lucca Comics & Games prestatori di tavole originali e firmate dai maestri della pop culture internazionale come Jim Lee e Michael Whelan disegnatori di opere come Batman, Captain Tsubasa, Superman.

La mostra è curata da Fabio Viola, docente, autore di saggi e fondatore del collettivo artistico Internazionale TuoMuseo, e da Guido Curto, direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

Per ulteriori informazioni: lavenaria.it

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