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La storia del rapporto tra gatti e umani

Circa diecimila anni fa, alcuni gatti selvatici dell’Africa si avvicinarono a un villaggio di agricoltori. Era un luogo sospetto e pericoloso per loro, perché gli umani a volte ricorrevano ai bastoni per tenere lontani gli animali dai loro recinti. Tuttavia, vicino alle capanne c’erano delle buche in cui veniva conservato il grano. Erano ben protette, ma non abbastanza per tenere a distanza i topi che infestavano la zona.

Per quei gatti, l’occasione di fare scorpacciate di roditori era troppo ghiotta. Si misero in agguato vicino alle buche dei cereali. Gli umani li videro, ma anziché scacciarli, li lasciarono fare. Anzi, alla fine misero anche una ciotola con del pesce, quasi a voler ringraziare i felini per il loro lavoro. Quei mici antichi non si spostarono più tanto lontano dal villaggio.

Probabilmente è così che è cominciato il rapporto tra esseri umani e gatti, un rapporto basato inizialmente sulla reciproca convenienza, per poi diventare una vera e propria relazione basata su coccole, fusa, strofinamenti e miagolii.

Un percorso lungo millenni, fatto di conoscenza e anche di adattamento da parte principalmente del nostro felino.

Sarah Brown, nel suo libro “Tutti i segreti del gatto” (Aboca, 2023), ci racconta questa storia affascinante.

Un’evoluzione reciproca

Frutto di più di trent’anni di studi sul comportamento sociale dei gatti, il libro di Brown non è il solito vademecum fatto di curiosità, aneddoti e banalità varie. Ci vuole invece raccontare come da felini schivi e solitari, discendenti dai gatti selvatici nordafricani, i gatti sono riusciti a insinuarsi nei nostri cuori convincendoci a tenerli al caldo, nutriti e coccolati.

Ma come hanno fatto? È semplice: hanno imparato a parlare con noi!

Come scrive Sarah Brown: “I gatti hanno compiuto una formidabile impresa imparando a comunicare tra loro e con gli umani per cavarsela nel modo migliore in un mondo come il nostro: antropocentrico, affollato e ipersociale. Sono riusciti a sintonizzarsi con un linguaggio molto diverso, quello umano, e hanno modificato il loro limitato repertorio comunicativo per adattarsi al nostro, catturare la nostra attenzione e farci capire cosa vogliono. I gatti ci capiscono molto meglio di quanto la maggior parte delle persone non creda, e molto meglio di quanto noi capiamo loro”.

Una comunicazione complessa

Basandosi sulle proprie ricerche e scoperte, ma anche sul lavoro di altri scienziati, l’autrice approfondisce proprio i segreti finora inesplorati della comunicazione felina. Ci mostra come i gatti abbiano arricchito il loro linguaggio originario, basato sugli odori, con nuovi segnali e suoni più adatti alla vita con gli esseri umani e con gli altri gatti.

Esplora nel dettaglio le diverse forme di comunicazione: le vocalizzazioni, i segnali della coda, gli odori, gli sfregamenti e i movimenti delle orecchie. Il miagolio, ad esempio, è usato raramente tra gatti adulti ed è in realtà un’invenzione felina per conversare con le persone.

Un futuro imprevedibile

Insomma, “Tutti i segreti del gatto” è un testo che apre orizzonti nuovi a chiunque di noi possieda un gatto oppure più di uno. Ma è anche un libro capace di svelarci la complessità del mondo animale cui abitualmente conviviamo e che troppo spesso immaginiamo a nostra immagine e somiglianza, sul modello degli animaletti dei film della Disney.

Un volume ricco ed esaustivo che Sarah Brown chiude con una domanda affascinante: “La comunicazione gatto-uomo ha raggiunto il culmine della sua evoluzione? Sembra improbabile, visto il talento dei gatti nell’adattarsi al nostro mondo”. Nel futuro dovremmo allora avere a che fare con mici chiacchieroni?

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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