La seconda serie Anime de “La via del grembiule”

La prima stagione, divisa in due parti per un totale di dieci episodi, ha conquistato un ampio gradimento tra gli spettatori. Ci aspettavamo una seconda stagione con lo stesso ritmo della precedente e l’abbiamo ottenuta, ma la riduzione del cinquanta per cento degli episodi ed un po’ di ripetitività nelle azioni dei protagonisti non aiuta La Via Del Grembiule a brillare come in passato.

Il prodotto è molto particolare perché non esiste un vero e proprio filo conduttore, nè una vera e propria storia che si evolva puntata dopo puntata. La serie infatti mostra piccoli spezzoni della vita di Tatsu, ex yakuza soprannominato Il Drago Immortale, alle prese con la gestione della vita da casalingo. L’impostazione di base rimane sempre quella di affrontare qualsiasi problema come uno yakuza, ma questa volta se la deve vedere con maledette macchie su vestiti, la polvere per terra, le file al supermercato e tanto altro.

Come avete già capito la seconda stagione rientra totalmente nei binari della prima senza apportare nessuna novità apparente. L’unica cosa che cambia è fondamentalmente il numero di episodi che sono stati rilasciati, che forse sono pochi anche per considerarli una stagione. Compresa la sigla iniziale e i titoli di coda, ogni episodio dura complessivamente una media di diciassette minuti.

In pratica non si ha neanche il tempo di bere un sorso di spritz in santa pace che l’episodio è già bello che terminato. In aggiunta a questo, la conformazione di ogni singolo episodio è strutturata con una serie di piccole storie a se stanti di lunghezza variabile. Rimanendo in tema aperitivo, queste piccole storie sono paragonabili a “noccioline” da gustare tra un sorso e l’altro del vostro drink; la prima stagione de La Via Del Grembiule è stata indubbiamente un bell’aperitivo corposo, questa seconda sembra servita in un bar meno generoso.

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La Via Del Grembiule – seconda stagione: la recensione

Scritto da MarcoF

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