La profezia dell’armadillo è un adattamento cinematografico dell’omonimo libro a fumetti del fumettista Zerocalcare. Il film, presentato in anteprima nella sezione “Orizzonti” al Festival di Venezia 2018 il 3 settembre 2018, è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 13 settembre 2018.
Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti. La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo. La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”. A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco.
La generazione di Zero è cresciuta negli anni Novanta quando i trentenni erano visti come degli adulti, persone salde con un preciso posto nel mondo. Oggi che è diventato trentenne si trova sospeso in un limbo. Come tanti suoi coetanei la vita non è molto cambiata dalla fine della scuola. In bilico fra un lavoretto e l’altro, alcuni costretti a vivere con i genitori, altri a reinventarsi continuamente. Fuori dai cicli della produzione. Vive a Rebibbia, Tiburtina Valley, un quartiere da cui si parte ma difficilmente si arriva. Di cui si parla solo quando balza agli onori delle cronache. Ma non lo dobbiamo immaginare solo come un grande quartiere dormitorio, a Rebibbia la gente ci lavora, si sposa, ci cresce e a volte ci muore anche. Sono i luoghi abitati dalle persone normali quelli che mi interessano. Uno squarcio di città inusuale, non il centro da cartolina, dove Zero e Secco si rifiutano di andare, ma una metropoli del mondo dove le classi sociali si mescolano. La Profezia dell’Armadillo è anche un piccolo omaggio all’universo narrativo con cui è cresciuta la generazione di Zero e Secco. Film come i Goonies o Stand by me. L’Armadillo è il nostro Gremlin.
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