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La profezia del 2026: siamo alla vigilia della fine?

Nel 1960, lo scienziato Heinz von Foerster lanciò una previsione inquietante: nel 2026 l’umanità potrebbe raggiungere un punto di non ritorno, travolta da una crisi globale senza precedenti. Un’affermazione che, a distanza di decenni, continua a far discutere. Ma cosa si nasconde dietro questa profezia? E cosa possiamo fare per evitarla?

Una crescita inarrestabile?

Von Foerster basò la sua teoria su complessi modelli matematici che prevedevano una crescita esponenziale della popolazione mondiale, ben oltre le capacità del pianeta di sostenerla. Un concetto che, seppur inquietante, non è del tutto nuovo. Già nel XVIII secolo, Thomas Malthus aveva espresso preoccupazioni simili, ipotizzando una catastrofe dovuta alla sovrappopolazione.

I pericoli del futuro

Secondo von Foerster, l’aumento incontrollato della popolazione, unito a fattori come la deforestazione, il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse, potrebbe portare a una crisi globale di proporzioni inaudite. Una sorta di “muro” contro cui l’umanità si schianterà, se non adotterà misure drastiche.

Un futuro sostenibile?

Tuttavia, von Foerster non si limitò a lanciare un allarme. Propose anche delle soluzioni, come il concetto di “Peoplo-stat”, un sistema di regolamentazione della popolazione volto a garantire la sostenibilità del pianeta. Un’idea controversa, che solleva importanti questioni etiche e politiche.

La profezia si avvera?

A pochi anni dal 2026, la domanda che sorge spontanea è: quanto è affidabile questa previsione? Molti esperti si mostrano scettici, sottolineando come i progressi tecnologici e l’innovazione possano offrire soluzioni ai problemi attuali. Tuttavia, i cambiamenti climatici, le disuguaglianze sociali e le tensioni geopolitiche sembrano confermare almeno in parte le preoccupazioni di von Foerster.

Cosa possiamo fare?

La profezia del 2026 dovrebbe spingerci a riflettere sul nostro futuro e a prendere decisioni consapevoli. Ridurre le emissioni, promuovere le energie rinnovabili, investire nella ricerca e nello sviluppo sostenibile sono solo alcune delle azioni che possiamo intraprendere per costruire un futuro migliore.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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