La maestra Maki Kusumoto è un’innovatrice che, a metà anni novanta, ha “riscritto” le regole del fumetto femminile giapponese, inaugurando una cifra stilistica resa poi popolare dalla sensei Ai Yazawa con il suo celebre “Nana”. Con questo volume unico, un dramma psicologico caratterizzato da atmosfere dark e claustrofobiche, la Sensei vi farà immergere in una storia seducente ed enigmatica, che vi catturerà a poco a poco, pagina dopo pagina.
Il signorK è morto, e gli abitanti del palazzo in cui viveva già celebrano il suo funerale. Eppure… la bara è vuota, il cadavere non è stato mai trovato! Che si tratti di una semplice scomparsa? E allora perché gli inquilini del palazzo non hanno dubbi sulla sua morte? Ma soprattutto, chi era K? Mikaya non pensava che l’appartamento in cui sta per trasferirsi si trovasse in un complesso così misterioso, labirintico e barocco; e men che meno si aspettava che l’inquilino precedente fosse da poco scomparso in circostanze misteriose e mai chiarite. Cos’è successo realmente a K? E che ruolo hanno i suoi bizzarri condomini nella faccenda?
Lasciatevi sedurre da personaggi ambigui e spigolosi e dal bianco e nero dai forti contrasti delle illustrazioni della maestra Kusumoto: il senso di mistero che pervade l’intero volume vi accompagnerà fino all’epilogo di questa vicenda a dir poco bizzarra.
Maki Kusumoto nasce a Kanagawa il 15 luglio 1967. Studia filosofia all’università Ochanomizu di Tokyo, ma decide che la sua strada è quella del fumetto, e debutta ufficialmente nel 1984 con Oki ni mesu mama. Le sue fonti d’ispirazione includono la filosofia, Oscar Wilde e l’illustrazione vittoriana – su tutti Aubrey Beardsley. Fra le sue opere segnaliamo il best seller Kiss XXXX e il visionario Die tödliche Dolis. Vive a Londra.