Il 28 dicembre 1895 segna una data cruciale nella storia del cinema, quella in cui i fratelli Lumière presentarono al pubblico la loro invenzione rivoluzionaria: il cinematografo. Questo evento, che si svolse a Parigi, nel Salon Indien del Grand Café, non solo segnò la nascita del cinema come lo conosciamo oggi, ma rappresentò anche la realizzazione di un sogno che univa la fotografia alla magia del movimento. In un seminterrato buio e ricavato da una sala da biliardo, trentatré spettatori pagarono il biglietto per assistere a una proiezione di circa mezz’ora, ignari che quel momento avrebbe cambiato per sempre la cultura del Novecento.
Il viaggio dei Lumière verso questa scoperta iniziò diversi anni prima, nel 1870, quando la famiglia si trasferì a Lione. Antoine, il padre, aprì uno studio fotografico che presto divenne un punto di riferimento per l’industria della fotografia. Fu però Louis Lumière, all’età di soli diciassette anni, a ideare nel 1881 un processo fotografico che permetteva di ottenere immagini istantanee, un’invenzione che gli garantirà fama e successi commerciali. Con l’acquisto di un terreno a Monplaisir, Antoine fondò la Société Lumière & ses Fils, che divenne la base da cui partì l’avventura del cinematografo.
Nel 1894, un viaggio a Parigi per assistere alla dimostrazione del kinetoscopio di Thomas Edison scatenò un’intuizione fondamentale in Antoine Lumière. Il kinetoscopio, una macchina che proiettava immagini in movimento, aveva però un limite cruciale: le immagini erano visibili da una sola persona per volta e apparivano piccole e scarsamente illuminate. Antoine, convinto che fosse possibile fare di meglio, tornò a Lione e lanciò i suoi figli nella sfida di realizzare un dispositivo in grado di proiettare immagini in movimento a un pubblico collettivo. Fu Louis, con la sua mente ingegnosa, a trovare la soluzione. Nel dicembre dello stesso anno, egli inventò un sistema che permetteva alla pellicola di scorrere e fermarsi al momento giusto per dare l’illusione del movimento grazie alla persistenza retinica.
Nel 1895, Louis e il fratello Auguste si recarono a Parigi per presentare il loro cinematografo al pubblico. Per fare ciò, però, non bastava un semplice apparecchio: occorreva anche un film. Così, nel marzo del 1895, Louis girò il primo film con il cinematografo, “Sortie d’usine”, che ritraeva gli operai che uscivano dalla fabbrica dei Lumière. Questo film rappresenta la prima vera proiezione cinematografica nella storia. La famiglia Lumière, però, non si fermò a quella prima prova, e nei mesi successivi Louis girò altre pellicole, come “Arroseur et arrosé” e “Repas de bébé”, che segnarono il primo approccio alla varietà della narrazione filmica.
Il 28 dicembre 1895, il sogno di Antoine Lumière si concretizzò nella prima proiezione pubblica a pagamento. Nonostante la sala fosse seminterrata e l’ambientazione non proprio scenografica, l’effetto fu travolgente. Alla fine della proiezione, uno spettatore d’eccezione, Georges Méliès, rimase estasiato dall’invenzione. “Restammo tutti a bocca aperta,” scrisse in seguito, testimoniando l’impressione che il cinematografo lasciò su chi lo vide per la prima volta. Nei giorni seguenti, migliaia di persone accorsero a vedere quelle che oggi chiameremmo “prime visioni” di un’arte che avrebbe rivoluzionato il mondo. Il cinematografo, con la sua capacità di proiettare immagini in movimento, si impose come la nuova forma di intrattenimento collettivo, superando i limiti imposti dal kinetoscopio di Edison.
Tuttavia, se il 28 dicembre del 1895 può essere considerato la data ufficiale di nascita del cinema, non fu l’unico tentativo di creare un mezzo per la proiezione delle immagini in movimento. L’Italia, ad esempio, può vantare una figura come quella di Filoteo Alberini, che nel 1894 aveva già brevettato un apparecchio simile al cinematografo dei Lumière, il Kinetografo. Purtroppo, il suo lavoro non ebbe la stessa risonanza che i Lumière ottennero a livello internazionale. Nonostante ciò, Alberini continuò la sua carriera e fondò la Cines, una delle più antiche case di produzione italiane, diventando una figura di riferimento nella storia del cinema nazionale.
La differenza principale tra il cinematografo dei Lumière e le altre invenzioni del periodo risiedeva nell’innovazione tecnologica e nella praticità del dispositivo. La macchina dei Lumière era compatta, leggera e versatile, in grado di riprendere, stampare e proiettare le immagini senza la necessità di apparati ingombranti. Inoltre, il cinematografo aveva una cremagliera che trascinava la pellicola a scatti di 1/25 di secondo, un dettaglio fondamentale per garantire un movimento fluido delle immagini.
Un altro aspetto che distingue l’innovazione dei Lumière è la loro capacità di concepire il cinema non solo come una mera proiezione, ma come una vera e propria esperienza di intrattenimento collettivo. La loro prima proiezione pubblica a pagamento fu anche il primo esempio di “programmazione cinematografica”, in cui i film non venivano proiettati in ordine casuale, ma seguivano una successione pensata per creare un montaggio, una relazione tra le diverse vedute. In quel momento, i Lumière divennero non solo inventori, ma anche i primi programmatori del cinema.
La storia del cinema è un percorso costellato di invenzioni e intuizioni, ma il 28 dicembre 1895 resta una data fondamentale, in cui il cinema come lo conosciamo oggi è stato effettivamente “inventato” dai fratelli Lumière. La loro capacità di trasformare un’invenzione tecnica in una forma d’arte collettiva e in un nuovo mezzo di espressione ha segnato l’inizio di una rivoluzione culturale che continua a vivere e a evolversi nel corso dei decenni. Il cinema, nato in quel lontano dicembre parigino, ha continuato a raccontare storie, emozionare e unire le persone, confermandosi come una delle forme di intrattenimento più amate e influenti di tutti i tempi.
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