Siamo nel 1888, cinque anni dopo le vicende dell’Orologiaio di Filigree Street (ammesso che in questa storia abbia un senso contare il tempo alla nostra maniera). Thaniel Steepleton, debilitato dal rigido clima londinese, è in partenza per il Giappone con una missione delicata: la sede della legazione britannica a Tokyo è infestata di fantasmi, e il suo compito è far luce su quanto sta accadendo. Con lui c’è tutta la famiglia: Keita Mori, l’orologiaio che ricorda il futuro, la loro bambina Sei e il polpo meccanico Katsu. I primi giorni in Oriente sono tutti incanti e scoperte, ma ben presto gli spettri si manifestano nella loro misteriosa potenza. Anche Mori, che pure in Giappone dovrebbe sentirsi a casa, è inquieto. E un giorno scompare. Nel frattempo in città si moltiplicano i fenomeni sovrannaturali e Takiko Pepperharrow, una vecchia conoscenza di Mori che non piace troppo a Thaniel, è chiamata a indagare sui fatti. Forse tutto è legato alla scomparsa di Mori, mai come ora a corto di tempo.
Con la sua capacità unica di giocare tra i generi, Natasha Pulley dà forma ancora una volta a un mondo intero, intricato come un origami, animato da samurai chiaroveggenti, tempeste elettriche e templi di montagna che pullulano di gufi.
Natasha Pulley è nata nel 1988, ha studiato letteratura inglese a Oxford e si è laureata in scrittura creativa alla University of East Anglia. Vive a Bath. Ha lavorato come libraia da Waterstones e poi nella squadra editoriale di Cambridge University Press. Al suo primo romanzo “
L’orologiaio di Filigree Street“, bestseller internazionale tradotto in molti Paesi, è seguito nel 2018
Le torri di vetro, anch’esso pubblicato in Italia da Bompiani e infine il capolavoro “
La memoria del samurai“.