Rivelato il quaderno appartenuto ad Angelo Costamár, scrittore nato a Cremona nel 1882 e morto a Ginevra nel 1910 in circostanze sconosciute. Tale quaderno venne ritrovato nella tasca interna della marsina del poeta dopo il ritrovamento del cadavere di quest’ultimo nelle acque del Rodano. A meno di un anno dai fatti di Mont Tendre.

Marco Lagostena al suo esordio con Placebook Publishing, rende pubblico il quaderno del celebre poeta cremonese: un racconto, scritto nella forma di un manoscritto ritrovato, dove la narrazione si snoda tra frammenti, prosa e poesie. Il nucleo tematico principale è la maschera (eripitur persona, manet res); un tema freudiano, pirandelliano dove la maschera viene eletta a significante della dicotomia: Essere o Apparire. Per citare Freud:

“L’uomo e, perciò, l’inconscio si presenta come una maschera che ricopre la verità di sé stesso, delle profondità del proprio essere, della propria essenza”.

Ma cosa succede quando la maschera si rompe? In questo racconto allegorico, l’elemento fantastico si pone come strumento di indagine riflessiva sulle maschere che indossiamo tutti i giorni. Siamo circondati da maschere e, man mano che diventiamo adulti, la nostra vita assomiglia sempre più a un ballo in maschera dove reciprocamente ci illudiamo che tutto vada per il meglio.

Ginevra, 1909. Un ballo in maschera per festeggiare la fine del mondo.

Il “picciol libro” è rivolto a un pubblico di nicchia, che diffida della letteratura contemporanea e, soprattutto, degli autori emergenti. Perché diciamolo, in un oceano di grande letteratura, chi ha tempo per gli emergenti? Se ti piacciono le atmosfere crepuscolari e decadenti, la poesia fondata su una ricercatezza che non scada nelle frasette da instagram e, in cauda venenum, i testi illustrati (dato che il libro è finemente illustrato); La Mascarade – questo è il titolo! – dovrebbe finire in quell’angolino remoto della tua libreria dove tieni i tuoi “libri della vergogna“. Sì, quelli riposti col dorso verso l’interno!