Il nuovo film “La Guerra del Tiburtino III” di Luna Gualano, è una commedia fantasy/satirica che offre uno sguardo divertente e al tempo stesso intelligente sull’invasione aliena della Terra, focalizzandosi sulla periferia di Roma. Gli alieni invasori, sebbene malvagi, si rivelano poco intelligenti ma capaci di infestare i corpi dei loro ostaggi.
La pellicola, distribuita da Fandango e co-prodotta dai Manetti Bros, Carlo Macchitella e Piergiorgio Bellocchio (Mompracem con Rai Cinema), vanta un cast eccezionale che include Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni, Francesca Stagnì, Federico Majorana e Alessio De Persio. Inoltre, sono presenti le partecipazioni di Pier Giorgio Bellocchio, Veronika Logan, Francesco Pannofino e Carolina Crescentini.
La trama del film si svolge nel Tiburtino III, un quartiere periferico di Roma, dove gli alieni approdano tramite un piccolo meteorite raccolto dal poco sveglio Leonardo. La regista Gualano ha scelto come ambientazione il Tiburtino III in quanto vive nelle vicinanze:
“È una realtà molto familiare, caratterizzata da dinamiche così precise che possono diventare paradossalmente universali”.
Leonardo sarà il primo umano ad essere “infestato” dai piccoli alieni striscianti, diventando così l’ospite della loro regina, la quale darà inizio all’operazione di conquista chiudendo gli accessi al quartiere e prendendo possesso degli abitanti. Tra i primi a opporsi all’invasione, per puro caso, troviamo il figlio di Leonardo, Mauro detto Pinna, un giovane spacciatore, e l’ansiosa influencer Lavinia Conte.
Luna Gualano, già vincitrice del concorso di Panorama Italia nel 2018 con “Go Home – A casa loro”, un film di zombie ambientato in un centro di accoglienza, ci regala questa volta un lavoro che esplora diversi generi cinematografici, offrendo uno sguardo acuto sullo sfondo sociale.
Attraverso l’invasione aliena, il regista vuole affrontare il tema delle comunità che si chiudono su se stesse, sottolineando “l’annientamento della volontà”. Per affrontare argomenti così profondi, Gualano dimostra che non è sempre necessario essere seriosi, si può trattare temi importanti anche con il sorriso sulle labbra.
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