Nel Seicento, una terribile epidemia colpì Bologna portandosi via quasi metà della sua popolazione: la peste. Eventi così drammatici hanno spesso generato crisi sociali in cui la superstizione ha preso il posto della ragione, dando il via a una sconsiderata caccia agli untori. In questo volume la malattia assume un volto, diviene personaggio, e condanna chiunque incontri sul proprio cammino «senza riguardo né a ricco né a povero». Una fedele ricostruzione storica del periodo, a partire dai costumi e dalle ambientazioni riprodotti dagli acquerelli di Sergio Tisselli, a cui si unisce l’elemento fantastico.
È proprio con “La costellazione del cane” che prese il via la carriera artistica del maestro Sergio Tisselli ed è grazie a questa pubblicazione che entrò in contatto con Magnus, con il quale avrebbe poi intrapreso un proficuo rapporto di collaborazione. La peste che colpì Bologna nel XVII secolo era un argomento molto caro a Tisselli, tanto che scelse di dedicargli persino la sua tesi di laurea in Storia Moderna. Partendo da quest’ultima per la stesura della sceneggiatura, dopo essersi a lungo documentato sui dati storici, tradusse in immagini quel triste capitolo della sua città natìa, insieme al mondo di superstizioni che si era creato intorno.’
Aggiungi commento