Cinquant’anni fa è salpata la corazzata spaziale Yamato

Il 6 ottobre 1974 segna una data cruciale nella storia dell’animazione: salpava per la prima volta la corazzata spaziale Yamato, dando vita a un fenomeno che ha rivoluzionato il panorama degli anime. Star Blazers, conosciuto in Italia come La corazzata spaziale Yamato, è molto più di una semplice serie: è un capolavoro che ha segnato un’epoca, non solo in Giappone, ma anche nel cuore di milioni di fan in tutto il mondo. Ispirata dall’opera del sensei Leiji Matsumoto, la serie ha fatto il suo ingresso nel nostro paese nel 1980, portando con sé un’ondata di innovazione e un nuovo modo di raccontare storie animate.

Il titolo Corazzata spaziale Yamato evoca immediatamente immagini di grandezza, nobiltà e maestosità, tutti aggettivi che ben descrivono questa saga spaziale, destinata a rimanere nei cuori di coloro che l’hanno vissuta. Questa serie è composta da tre stagioni distinte, prodotte rispettivamente nel 1974, tra il 1978 e il 1979, e l’ultima nel 1980. Matsumoto, con la Yamato, ha saputo vedere lontano, nel profondo spazio cosmico. Ogni stagione conta un numero di episodi tipico delle serie moderne, ventiquattro o ventisei, e pur mantenendo quasi tutto l’equipaggio iniziale, riesce a raccontare storie nuove e originali dai toni epici. Con una visione che anticipava i tempi, l’autore ha immaginato alieni simili a noi, con i nostri difetti, dando vita a guerre intergalattiche credibili e umane, molto prima che titoli come Gundam, Macross e Nadia esplorassero concetti simili.

Quando Leiji Matsumoto venne coinvolto nella realizzazione del progetto, molti concetti iniziali furono scartati. La sua direzione artistica, i disegni delle navi e il suo stile unico accreditano Matsumoto, agli occhi dei fan, come il vero creatore dell’anime, anche se Nishizaki mantiene i diritti legali sull’opera. Star Blazers, suddiviso in tre stagioni e composto da un totale di 77 episodi, racconta le avventure dell’iconica astronave Yamato, rinominata Argo per il mercato americano. La serie ha rappresentato un punto di svolta, introducendo narrazioni più complesse e mature che hanno ispirato opere epocali come Mobile Suit Gundam e Neon Genesis Evangelion. Non sorprende che Hideaki Anno, il geniale creatore di Evangelion, abbia dichiarato Star Blazers come il suo anime preferito, riconoscendo l’influenza fondamentale che questa serie ha avuto sulla sua carriera.

Il successo della serie è testimoniato anche dal prestigioso premio Seiun, ricevuto nel 1975 come miglior media, un traguardo che sarebbe rimasto ineguagliato per un anime fino all’arrivo di Nausicaä della Valle del Vento nel 1985.

In Italia, La corazzata spaziale Yamato ha goduto di due edizioni complete in DVD. La prima, realizzata da Stormovie tra il 2002 e il 2004, ha presentato ogni stagione in sei DVD separati, ciascuno contenente 4-5 episodi. Successivamente, nel 2015-2016, Sanver Production ha rimasterizzato la serie, includendo due film inediti e scene precedentemente tagliate con sottotitoli. Questa edizione deluxe ha offerto anche un CD con la sigla originale italiana, insieme a vari extra che hanno deliziato i fan di vecchia data e nuovi.

Le trame di Star Blazers si svolgono in un futuro lontano e avvincente. Nella prima stagione, La Ricerca di Iskandar, siamo nel 2199, in un mondo devastato da asteroidi radioattivi. La Terra è ridotta a un deserto radioattivo, e l’unica speranza è rappresentata dalla Regina Starsha, che offre il Cosmo DNA, una sostanza capace di eliminare la radioattività. La leggendaria nave Yamato, trasformata in Argo, parte per la missione, guidata da un equipaggio di 117 uomini capitanati da Avatar. La seconda stagione, L’Impero della Cometa, ci porta nel 2201, dove la Yamato deve affrontare una nuova minaccia: una cometa bianca pronta a distruggere il pianeta. Infine, la terza stagione, Le Guerre di Polar, conclude la saga con la ricerca di un nuovo pianeta abitabile mentre il Sole si avvicina a una crisi.

Un aspetto affascinante di Star Blazers è l’impatto della sua colonna sonora. La colonna sonora, molto tradizionale, è un ulteriore punto di forza. Nonostante il taglio occidentale, la colonna sonora giapponese riesce a trasmettere emozioni forti e una narrazione appassionante. È un elemento che arricchisce ulteriormente l’esperienza. La serie ha influenzato molti altri anime, rendendola un’opera fondamentale nella storia dell’animazione. In definitiva, La corazzata spaziale Yamato non è solo un anime, ma un’esperienza che rimarrà per sempre nel cuore di chi ha avuto il privilegio di seguirne le avventure. Durante le trasmissioni in Svizzera italiana, veniva utilizzata la sigla dell’edizione statunitense. In Italia, le prime due stagioni presentavano la sigla cantata dagli Argonauti, mentre la terza riprendeva le sigle giapponesi originali. Le varie edizioni DVD hanno cercato di mantenere vive queste colonne sonore storiche, adattandole per soddisfare le nuove generazioni di fan.

L’occidentalizzazione della serie è un altro tema interessante. Prima di approdare in Italia, il pubblico americano aveva già conosciuto la storia grazie al film anime distribuito a livello internazionale come Space Cruiser. Il successo di questo film ha spinto i produttori americani a puntare sulla serie animata, che ha subito una massiccia occidentalizzazione. I nomi dei personaggi originali sono stati anglofonizzati, e la Yamato è diventata Argo, allontanando così la narrazione dai riferimenti storici giapponesi per renderla più appetibile al pubblico occidentale.

Benché la trama non sia originale al punto da sorprendere, l’anime riesce a catturare l’attenzione grazie alla carica emotiva che esercita sullo spettatore. I primi episodi rappresentano la condizione della Terra in modo coinvolgente, permettendo allo spettatore di partecipare alla tristezza dei protagonisti. Ogni pericolo corso dagli eroi riesce a tenere il pubblico con il fiato sospeso, facendo un ottimo lavoro per far affezionare il pubblico alla missione della Yamato. La corazzata spaziale Yamato si fa interprete della sua epoca, prodotta nel secondo dopoguerra e spesso intrisa di riferimenti alla Seconda Guerra Mondiale e alla sofferenza che ha portato in Giappone. La Yamato stessa è identificabile con una nave da guerra usata dai Giapponesi contro gli Americani nel secondo conflitto. I missili atomici dei Gamilonesi richiamano alla mente la bomba atomica esplosa a Hiroshima e Nagasaki, mentre frequenti sono le immagini di cataclismi naturali. Con i mezzi dell’epoca, l’anime riesce a comunicare l’impatto emotivo di queste catastrofi. Un personaggio principale, Kodai, ha un lungo flashback in cui ricorda eventi tragici, con immagini strazianti. Tuttavia, l’anime non deve essere visto come una semplice allegoria del secondo conflitto mondiale. I Gamilonesi non si identificano, negli intenti, con gli Americani: lo spettatore impara a conoscere anche la loro tragica situazione. Inizialmente, si percepisce un sentimento di odio verso il nemico, ma questo viene superato man mano che la storia avanza, facendo emergere un atteggiamento diverso nei confronti della propria missione e dell’esistenza. Il tema centrale di La corazzata spaziale Yamato è la speranza. I giovani protagonisti diventano simbolo di un futuro migliore, mentre il capitano Okita, l’unico membro anziano dell’equipaggio, rappresenta la saggezza e l’esperienza necessaria per guidare la missione.

Con un messaggio profondo, l’anime insegna che la speranza non è un sentimento del tutto positivo: ogni speranza presuppone un dolore. Il finale ci insegna che questo dolore non deve essere dimenticato, ma può e deve essere superato. Con l’augurio di un futuro migliore, l’anime riflette le speranze di un Giappone che cercava riscatto e cambiamento dopo gli orrori della guerra. Alcuni comportamenti dei personaggi possono apparire strani e difficili da comprendere con gli standard odierni. Inoltre, il modo in cui i protagonisti riescono a salvarsi dai pericoli può risultare poco credibile, e ci sono buchi di trama non trascurabili. Anche il character design potrebbe sembrare superato. Tuttavia, nonostante queste imperfezioni, La Corazzata Spaziale Yamato rimane nel podio dei migliori anime. È un esempio di come una storia possa comunicare messaggi universali attraverso l’emozione, indipendentemente dai suoi difetti.

Ora, con i nuovi progetti in fase di realizzazione e l’amore per l’anime che continua a crescere, possiamo solo sperare che La corazzata spaziale Yamato torni a brillare come merita.

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