Singapore è diventato il primo e finora unico paese al mondo ad aver approvato la vendita di carne coltivata in laboratorio. Questa nuova frontiera nel settore alimentare e nelle abitudini dei consumatori sta rivoluzionando il modo in cui mangiamo. Huber’s Butchery and Bistro, il primo ristorante al mondo ad aver inserito nel suo menù il pollo coltivato in laboratorio, prodotto dalla società californiana Eat Just, offre un’alternativa etica e sostenibile alla carne tradizionale, mantenendone il gusto e la consistenza autentici. Nonostante l’entusiasmo iniziale, la diffusione su larga scala di questa carne del futuro affronta ancora diverse sfide economiche, ambientali e regolamentari.
Una fabbrica all’avanguardia nei Paesi Bassi sta ridefinendo il settore alimentare grazie alla stampa 3D che produce bistecche artificiali. Questo può sembrare futuristico, ma è una realtà che si sta rapidamente diffondendo. L’azienda Redefine Meat ha stretto una partnership con numerosi ristoranti tedeschi per fornire filetti stampati in 3D. Attualmente, circa 110 ristoranti tedeschi si affidano a Redefine Meat per ottenere “carne” di alta qualità.
La carne stampata in 3D: innovazione sorprendente e promettente
La carne stampata in 3D rappresenta una delle innovazioni più sorprendenti e promettenti nel campo dell’alimentazione. Questo processo permette di creare prodotti simili alla carne utilizzando ingredienti vegetali, senza dover uccidere o sfruttare animali. Questa tecnologia ha il potenziale per rivoluzionare il settore alimentare, offrendo una soluzione sostenibile, salutare e gustosa alla crescente domanda di carne.
Come viene prodotta la carne stampata in 3D
Il processo di produzione della carne stampata in 3D combina scienza, tecnologia ed arte. Si inizia selezionando proteine vegetali come soia, piselli, grano o riso, che vengono poi trasformate in una polvere fine. Questa polvere viene mescolata con acqua, oli vegetali, succo di barbabietola e aromi naturali per creare una sorta di pasta chiamata bioinchiostro.
Il bioinchiostro viene poi caricato in una stampante 3D che depositerà strati sottili su una superficie piatta, seguendo le indicazioni di un file digitale che riproduce la forma e la struttura della carne desiderata. La stampante 3D può simulare le diverse parti della carne come grasso, muscolo e sangue, creando così prodotti con diverse consistenze, colori e sapori.
La carne stampata in 3D può avere diverse forme e dimensioni in base alle preferenze del consumatore. È possibile creare hamburger, bistecche, polpette, nuggets, salsicce e molto altro. La carne stampata in 3D può essere cotta, fritta, grigliata o consumata cruda, proprio come la carne tradizionale.
I vantaggi della carne stampata in 3D
La carne stampata in 3D offre numerosi vantaggi rispetto alla carne proveniente dagli animali, dal punto di vista sia ambientale che etico. In primo luogo, la sua produzione riduce drasticamente l’impatto ambientale, che è una delle principali cause di deforestazione, inquinamento, consumo di acqua ed emissioni di gas serra. Secondo uno studio dell’Università di Oxford, la carne stampata in 3D potrebbe ridurre fino al 92% il consumo di acqua, il 96% le emissioni di gas serra e il 99% l’uso del suolo rispetto alla carne convenzionale.
Inoltre, la carne stampata in 3D elimina il problema del benessere e della sofferenza degli animali che vengono allevati e uccisi in condizioni spesso crudeli e innaturali. Questa carne non richiede l’uso di antibiotici, ormoni o additivi chimici che possono avere effetti negativi sulla salute sia degli animali che dei consumatori. La carne stampata in 3D è anche più sicura dal punto di vista igienico e sanitario, poiché non contiene batteri, virus o parassiti che possono causare malattie trasmissibili.
Infine, la carne stampata in 3D offre una maggiore varietà e personalizzazione del prodotto, adattandosi alle esigenze e ai gusti dei consumatori. È possibile arricchire la carne con vitamine, minerali, fibre e altri nutrienti per migliorarne il valore nutrizionale. Inoltre, la carne stampata in 3D può essere modulata in termini di sapore, consistenza e colore, soddisfacendo così le preferenze e le abitudini alimentari di diverse culture e tradizioni.
Sfide e prospettive della carne stampata in 3D
Nonostante i benefici, la carne coltivata in laboratorio deve ancora superare numerosi ostacoli per affermarsi sul mercato globale. Uno dei principali ostacoli è il suo costo di produzione, ancora molto alto rispetto alla carne tradizionale. Sebbene Eat Just abbia ridotto i costi del 90% dal 2018, la sfida rimane quella di aumentare la produzione per competere con le grandi quantità di carne tradizionale disponibili. Attualmente, Eat Just fornisce solo 2/3 kg di carne coltivata in laboratorio a settimana a Singapore, nonostante Huber’s venda settimanalmente 4.000-5.000 kg di pollo convenzionale.
Un altro ostacolo è la mancanza di approvazione regolatoria in altri paesi o addirittura il divieto di vendere carne coltivata in laboratorio, come in Italia. Per rendere la carne coltivata in laboratorio una realtà globale, è necessario ottenere il sostegno dei governi e dimostrare la sua sostenibilità sia dal punto di vista scientifico che economico. A tal proposito, i sostenitori di questa innovazione sottolineano l’importanza di considerarla come un progetto di grande portata che richiede un significativo investimento finanziario da parte delle istituzioni pubbliche. Senza un solido support
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