Verona è una città ricca di storia, arte e cultura, ma anche di leggende e miti. Tra questi, il più famoso è quello di Romeo e Giulietta, i due amanti sfortunati che hanno ispirato la tragedia di William Shakespeare.
Ma quanto c’è di vero in questa storia? E soprattutto, quanto c’è di vero nella Casa di Giulietta, il luogo simbolo dell’amore romantico, visitato ogni anno da milioni di turisti?
La Casa di Giulietta si trova in via Cappello, a pochi passi da piazza delle Erbe. Si tratta di un edificio medievale, risalente al XIII secolo, che fu a lungo proprietà della famiglia Cappello, il cui stemma è scolpito sull’arco interno del cortile. L’identificazione dei Cappello con i Capuleti, la famiglia di Giulietta, si basa su una somiglianza fonetica, ma non ha alcun fondamento storico. Infatti, i Capuleti e i Montecchi, le due famiglie rivali della tragedia shakespeariana, non sono mai esistiti a Verona, ma sono stati inventati da Luigi Da Porto, un novelliere vicentino che scrisse la prima versione della storia di Romeo e Giulietta nel XVI secolo, ispirandosi a una leggenda senese.
La Casa di Giulietta, quindi, non è mai stata la casa di Giulietta, ma una semplice locanda, che ospitava anche alcune botteghe artigiane. Fu solo nel 1905 che il Comune di Verona acquistò l’edificio, con l’intento di trasformarlo in un museo dedicato alla tragedia di Shakespeare. Per rendere più credibile la trasformazione, furono apportate alcune modifiche alla struttura, tra cui l’aggiunta del famoso balcone, che richiama il dialogo tra i due innamorati. Il balcone, però, non è originale, ma è stato realizzato nel 1936, utilizzando una lastra medievale proveniente dalle collezioni civiche e due mensole di marmo rosso. Inoltre, la parola “balcone” non compare mai nelle prime versioni del dramma, ma solo in quelle successive.
La Casa di Giulietta, inoltre, non è solo un’attrazione turistica, ma anche un’operazione commerciale.
Ogni anno, infatti, oltre un milione e mezzo di persone accedono gratuitamente al cortile, mentre circa duecentocinquantamila visitano la casa pagando un biglietto di 6 euro. A partire dal 2024, però, il Comune di Verona ha deciso di introdurre un ticket di 3 euro anche per la sola visita al cortile, garantendosi così un introito aggiuntivo di almeno 3 milioni di euro l’anno. Inoltre, è previsto un percorso museale completo a 10 euro, che comprende anche la visita alla tomba di Giulietta, un altro luogo inventato ad arte, che si trova in un ex convento.
La Casa di Giulietta, infine, non è un inganno, ma una suggestione.
Chi la visita sa che non sta entrando nella dimora reale di una persona che non è mai esistita, ma sta partecipando a un gioco, a un rito, a un sogno. La Casa di Giulietta è un luogo dove si celebra l’amore, non la verità. Un amore che ha superato i secoli e le frontiere, grazie alla forza della letteratura e dell’immaginazione. Un amore che ha ispirato anche migliaia di lettere, che ogni anno vengono scritte a Giulietta, affidando i propri sentimenti e le proprie speranze. Queste lettere vengono raccolte e risposte dai volontari del Juliet Club, che svolgono un’opera di sostegno e di ascolto.
La Casa di Giulietta, quindi, è una bufala, ma anche una magia.
Dipende dal punto di vista con cui la si guarda. Se si cerca la verità storica, si rimane delusi. Se si cerca l’emozione poetica, si rimane incantati. A voi la scelta