L’altopiano di Giza, oltre alle maestose piramidi e alla Sfinge enigmatica, custodisce un tesoro inestimabile: le antiche navi fluviali egizie, tra le più antiche al mondo. A differenza delle imbarcazioni che solcano ancora oggi il Nilo, queste imponenti navi, lunghe decine di metri, erano adibite principalmente a scopi cerimoniali, come i funerali dei faraoni, o al trasporto rapido della corte reale.
Un ritrovamento eccezionale: la nave di Cheope
Tra queste, spicca la Barca Solare di Cheope, risalente a circa 4.600 anni fa, al tempo in cui le piramidi erano lambite da un affluente del Nilo ormai prosciugato. Con un peso di oltre 20 tonnellate, questa nave rappresenta una delle più grandi mai rinvenute. La sua scoperta, avvenuta nel 1954, ha dato avvio a un’impresa archeologica di grande portata: il suo trasferimento in un museo per preservarla dall’aridità e dall’erosione del deserto.
Un museo dedicato e una ricostruzione minuziosa
Dopo diversi tentativi falliti, il sogno di esporre la Barca Solare di Cheope si è finalmente concretizzato. Nel 1982, è stato inaugurato un museo appositamente costruito ai piedi della Grande Piramide, su progetto dell’architetto italiano Franco Minissi. Il museo ospitava non solo la nave, ma anche i suoi 1.224 frammenti, che Minissi ha avuto il compito di riassemblare. Un’impresa titanica che ha richiesto ben 13 anni di lavoro certosino.
Un nuovo capitolo: il trasferimento al Grande Museo Egizio
Per oltre quarant’anni, il museo di Minissi ha accolto milioni di visitatori, desiderosi di ammirare da vicino questo straordinario manufatto. Tuttavia, nel 2021, il governo egiziano ha deciso di spostare la Barca Solare di Cheope in una nuova sede: il Grande Museo Egizio di Giza. Un’operazione complessa, che ha richiesto l’utilizzo di speciali veicoli radiocomandati di fabbricazione belga, costruiti appositamente per l’occasione.
Cheope: un faraone enigmatico e una dinastia affascinante
La Barca Solare di Cheope ci riporta indietro nel tempo, all’epoca della quarta dinastia egizia. Cheope, salito al trono attorno al 2589 a.C., probabilmente successe al padre Snefru. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, non fu il diretto predecessore di Chefren, ma regnò tra i due un altro faraone avvolto nel mistero. Secondo alcune ricostruzioni, si trattava di Djedefra, figlio di Cheope ma fratellastro di Chefren. Di lui, purtroppo, ci restano pochissimi reperti.
Micerino e la piramide più piccola
Maggiori certezze riguardano invece Micerino, figlio di Chefren. Per rispetto del padre e, forse, a causa della progressiva scarsità di materie prime, Micerino commissionò la costruzione di una piramide notevolmente più piccola rispetto a quelle dei suoi predecessori.
La Barca Solare di Cheope: un’eredità millenaria
Oggi, la Barca Solare di Cheope troneggia nel Grande Museo Egizio, simbolo tangibile del genio ingegneristico e della raffinata cultura dell’Antico Egitto. Un’eredità millenaria che continua ad affascinare e incuriosire il mondo intero.
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