La storia narra di un futuro totalmente desolato in cui umani ed androidi condividono lo stesso inesorabile destino: gli umani sono sull’orlo dell’estinzione perché costretti a vivere in un mondo ormai sterile che non concede loro quasi più nulla se non aride distese a perdita d’occhio; i robot e gli androidi sono soggetti al “deterioramento”, un miscuglio di ruggine e corrosione che pervade l’aria avvelenando i corpi immortali e le componenti meccaniche. Solo cambiando costantemente le parti danneggiate un essere artificiale può sperare di prolungare la propria vita ed è per questo che solo i più forti posso sopravvivere in questo folle mondo. Tutto questo decadimento è stato causato da un singolo evento avvenuto oltre cento anni prima: Kyashan ha ucciso Luna.
Onestamente, a quanti di voi è caduta la mascella dopo aver letto che Kyashan ha ucciso Luna? E quanti di voi sono riusciti ad essere così lucidi ad afferrare il concetto che la morte di Luna ha causato l’avvelenamento del pianeta e scatenato il “deterioramento” che distrugge tutte le macchine? Bene, se siete ancora connessi, aggiungiamo che cento anni dopo questo famigerato evento il nostro Kyashan gira per il mondo senza una meta precisa, non ricordando più chi è e per che cosa è stato creato. Compresa la portata di questa rivelazione, a me erano partite tutta una serie di supposizioni sul fatto che Luna non era stata uccisa da Kyashan e che gli eventi narrati oltre cento anni prima erano menzogne messe in giro per nascondere delle verità ancora più scomode. Insomma ero partito con dei trip mentali che, dannazione, sono diventati una TRAPPOLA! Si perché ti viene naturale provare ad immaginare cosa è successo realmente durante una estenuante sequenza di episodi lenti e volutamente macchinosi che non ti dicono niente se non ribadire lo stesso concetto di base: “Kyashan ha ucciso Luna”.
Il nostro androide non ricorda nulla, ma sente di aver fatto qualcosa di profondamente sbagliato. Durante il viaggio per scoprire il suo passato, incontrerà molti robot che lo odiano per aver privato il mondo della speranza. Incontrerà anche molti altri robot che invece tenteranno di divorarlo sperando di ottenere la vita eterna che solo lui pare aver mantenuto dopo la morte di Luna. Molte notizie si accavallano e si smentiscono l’una con l’altra. Qualcuno afferma addirittura che Luna è ancora viva. Tante notizie che sembrano essere più fantasia che realtà alimentano uno stato di costante confusione gestito alla grande anche dalla sequenza degli episodi che ti danno la sensazione di un ordine temporale non congruente.
Questo caos, che genera ancora più dubbi nello spettatore, è l’arma vincente della serie. Così mi sono dovuto arrendere ed apprezzare le lente scene accompagnate da perfette musiche che sottolineano ancora di più la gravità della situazione. Affascinante è la profonda e cervellotica analisi sullo stato effimero della vita e sulla condanna della solitudine dovuta all’immortalità che matura con gli incontri e con il graduale ritorno della memoria di Kyashan. In più di un momento mi sono ritrovato a pensare di assistere ad un trattato filosofico piuttosto che alla trama di un anime che dovrebbe intrattenere facendo passare qualche ora spensierata. Tutto questo a causa della trappola fatta dal dubbio e dalla curiosità di sapere come sono andate realmente le cose che mi ha avvinto e soggiogato per tutta la durata della serie.
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Scritto da MarcoF