Khvicha Kvaratskhelia arriva dalla Georgia, un paese che è diventato un simbolo per il suo popolo che ne segue le gesta partenopee con la stessa passione con cui lo seguono in Nazionale. Se a Napoli l’hanno chiamato Kvaradona, non è solamente perché il suo nome è difficile da pronunciare. Un paragone così ingombrante non era mai stato nemmeno minimamente azzardato per nessun altro giocatore, nonostante all’ombra del Vesuvio molti campioni abbiano indossato la maglia che fu del grande Diego. E Napoli sta diventando in tutti i sensi la periferia di Tbilisi, con comitive che regolarmente volano dalla capitale georgiana per seguire il proprio eroe sugli spalti del Maradona e in trasferta.
Primo titolo della collana “Fandango Sport Plus“, “Kvaradona” di Emanuele Giulianelli fornisce uno spaccato il più fedele della Georgia, della sua cultura, della sua storia e di come un giovane calciatore stia riuscendo sempre più a diventare il simbolo di un popolo intero.
In questo libro, si racconta di Khvicha, dalla città di origine della sua famiglia, Tsalenjikha, a Tbilisi dove ha iniziato la sua carriera di calciatore, passando per la Russia, fino ad arrivare alla corte di Luciano Spalletti, nel Napoli più forte dall’epoca di quel Diego Maradona al quale è sempre più spesso paragonato dal popolo che lo elesse suo Messia del pallone (e non solo). La narrazione, in queste pagine, è corale, in modo da fornire uno spaccato il più fedele, completo e caleidoscopico possibile, della Georgia, della sua cultura, della sua storia e di come un giovane calciatore stia riuscendo sempre più a diventare il simbolo di un popolo intero. Anzi di due.