Nulla è ciò che sembra. Mai frase fu più azzeccata per descrivere l’atmosfera ammaliante e straniante di Kowloon Generic Romance, la nuova serie anime che sta facendo battere il cuore di chi, come me, è cresciuta divorando Neon Genesis Evangelion, Ergo Proxy, Serial Experiments Lain e sognando storie d’amore dolci e tormentate in mondi alternativi. E sì, questa volta non ci troviamo in un futuro distopico qualunque, ma nella versione alternativa, quasi sospesa nel tempo, della celebre città murata di Kowloon, quell’incredibile agglomerato urbano di Hong Kong che già nella realtà sembrava un sogno febbrile tra fantascienza e cyberpunk. Quando ho letto il manga di Jun Mayuzuki (sì, proprio l’autrice di After the Rain), ho subito capito che quella sarebbe diventata una delle mie opere preferite. Poi è arrivato l’annuncio: Kowloon Generic Romance avrebbe avuto il suo adattamento anime, e da quel momento il mio cuore ha cominciato a fare le capriole. Ora che l’anime è arrivato, trasmesso dal 5 aprile 2025 su TV Tokyo (e ovviamente in streaming su Crunchyroll per noi fan occidentali), posso dire con certezza che le mie aspettative sono state più che superate.
Un’opera dove nostalgia e mistero danzano insieme
La protagonista, Reiko Kujirai, lavora in un’agenzia immobiliare (la Wanglai Local Industrial Corporation) insieme al fascinoso e un po’ enigmatico Hajime Kudou. Tra i due c’è un’intesa palpabile, fatta di silenzi, sguardi e una quotidianità sospesa, come se il tempo in quel mondo si fosse fermato. Ma Reiko ha un buco nella memoria. Un giorno trova una foto che ritrae una donna identica a lei… con lo stesso nome. Da qui comincia un’indagine personale e struggente, alla ricerca del suo passato e della verità.
Ed è proprio in questo momento che la serie smette di essere una semplice storia d’amore. Perché Kowloon Generic Romance non è un “romance” qualunque. È una strana, avvolgente, struggente riflessione sull’identità, sull’amore e su cosa significhi essere davvero vivi quando i nostri ricordi vacillano. Il tutto in un’ambientazione che ha il sapore di un sogno a occhi aperti: la Kowloon dell’anime non è mai stata demolita, anzi, pulsa di vita, di luci al neon, di corridoi infiniti e di architetture impossibili che sembrano respirare.
Un cast adulto per una storia adulta
Finalmente un anime con personaggi adulti! E non parlo solo dell’età anagrafica, ma della maturità emotiva. Niente liceali tra amori imbarazzati e triangoli sentimentali esagerati. Qui si parla di solitudini vere, di dolori che non si possono dire, di sentimenti che si annidano sotto la pelle. Reiko non è l’eroina perfetta: è vulnerabile, dubbiosa, a tratti malinconica. E proprio per questo la sento incredibilmente vera.Hajime, dal canto suo, è quel tipo di uomo che ti viene voglia di scoprire a poco a poco, tra una tazza di tè e un dialogo interrotto da un ricordo sbiadito. C’è chimica, c’è tensione, ma soprattutto c’è una narrazione lenta e sofisticata, che si prende il suo tempo per raccontare.
Dietro alla regia troviamo Yoshiaki Iwasaki, che con una delicatezza quasi poetica riesce a rendere l’atmosfera della città una vera protagonista. Le sceneggiature di Jin Tanaka non spingono mai sull’acceleratore, ma costruiscono con pazienza un mondo dove ogni dettaglio è un indizio, ogni dialogo una rivelazione.Le animazioni curate da Arvo Animation sono splendide, ma quello che mi ha davvero conquistata sono le scelte musicali. L’opening Summertime Ghost dei Wednesday Campanella è un trip onirico tra vaporwave e j-pop etereo, mentre l’ending Koi no Retronym di mekakushe è una carezza malinconica perfetta per chiudere ogni episodio con gli occhi lucidi.Ah, e per chi se lo stesse chiedendo: sono usciti i creditless video di opening ed ending, e sì, sono talmente belli che potrei guardarli in loop per ore.
Un mondo che si espande: live action in arrivo
Come se non bastasse, il 2025 sarà un anno d’oro per Kowloon Generic Romance: oltre alla serie anime, è in arrivo anche un adattamento cinematografico live action. I dettagli sono ancora pochi, ma considerando l’impatto estetico e narrativo dell’opera originale, non vedo l’ora di scoprire come riusciranno a rendere sul grande schermo le atmosfere labirintiche di Kowloon e il mistero identitario che avvolge Reiko.
Perché dovresti guardarlo anche tu
Se sei alla ricerca di un anime che parli al cuore ma anche alla mente, se ami le storie d’amore dai toni dolci-amari, se ti perdi nei misteri non urlati ma sussurrati tra le righe… allora Kowloon Generic Romance è il titolo che fa per te. E fidati: non ti lascerà indifferente.
Ti ritroverai a pensare a Reiko anche ore dopo la fine dell’episodio, a camminare per la tua città immaginando vicoli nascosti pieni di segreti, a chiederti quanto di noi dipenda dai nostri ricordi… e quanto sia romantico, a volte, perdersi nel labirinto della memoria.