Con un cappello ed impermeabile alla Bogarth, la grinta di un mastino, e la sfortuna di Paperino, Zenigata Keibu, ossia l’ispettore Zenigata, è uno dei personaggi più divertenti della serie. Sempre riconoscibile per il suo abito, che indossa con disinvoltura in ogni angolo del mondo, dalle nevi siberiane alle sabbie del deserto, Zenigata è il principale antagonista di Lupin.
Irascibile e nervoso, a volte è impacciato e comico, altre volte è molto sottile ed acuto, ma è comunque l’antitesi caratteriale del ladro gentiluomo: al contrario di Lupin, infatti, Zenigata è particolarmente emotivo, spesso sfoga le sue emozioni piangendo, inizia a gesticolare quando è irritato, e a differenza del suo avversario non ha una grande abilità nel proporsi alle donne, problema che viene più volte evidenziato nella serie tv.
Se nei rapporti con il gentil sesso Zenigata non è particolarmente abile, se la cava invece piuttosto bene nel combattimento a mani nude, e dimostra una particolare abilità nell’usare il jitte, l’arma tradizionale dei reparti di polizia giapponesi del XVII secolo. L’arma in cui però eccelle sono le sue manette, dotate di una catena lunghissima con cui è in grado di ammanettare un uomo a decine di metri di distanza.
Come Lupin III, che vanta una discendenza diretta con il famoso Arsenio Lupin, anche Zenigata ha un illustre antenato, ossia Heiji Zenigata, protagonista di una lunga serie di romanzi scritti da Kaodo Nomura a partire dal 1937.
Cacciatore di taglie, divenuto in seguito un poliziotto, Heiji Zenigata viveva le sue avventure in una prefettura urbana giapponese durante il periodo Edo, ed era solito catturare malfattori e fuorilegge di ogni risma usando come arma un particolare tipo di moneta, lo Zeni (da cui il nome Zenigata), che riusciva a lanciare con un forza e precisione straordinaria. Per le sue doti investigative e la sua abilità, può essere considerato lo Sherlock Holmes giapponese, conosciutissimo nel Paese del Sol Levante per essere stato protagonista di una serie televisiva di grande successo.
Lo Zenigata che conosciamo, invece, inizia la propria carriera di segugio come ispettore semplice nella polizia metropolitana di Tokyo; lavorando alla sezione crimini si scontra spesso con Lupin ed i suoi complici: sempre beffato dalla sua astuzia, decide che arrestarlo e consegnarlo alla giustizia sarà la sua missione. Per questo motivo si fa trasferire all’ ICPO, international Criminal Police Organization, più conosciuta in italia con il nome di Interpol, in modo da poter inseguire ed arrestare Lupin in tutto il mondo.
Quello che più colpisce di Zenigata è la sua capacità di trovarsi sempre vicinissimo alla cattura di Lupin, apparendo nei momenti più impensati; da questi incontri scaturiscono sempre improbabili inseguimenti in cui l’ispettore cerca, coadiuvato da centinaia di poliziotti, di acciuffare l’acerrimo nemico inseguendolo in luoghi improbabili. Ma la mente dell’ispettore partorisce anche piani più articolati e complessi, che costringono i protagonisti a rocamboleschi escamotage per non cadere in trappola.
Catturare Lupin ed i suoi complici è ormai l’unico scopo di vita di Zenigata ma, colpo di scena, l’unica volta in cui il ladro gentiluomo viene sottoposto a giudizio, e condannato alla pena capitale, è la sola voce di Zenigata a difenderlo. Un quadro commovente che sottolinea come tra i due si sia creato un legame difficile da spezzare, un rapporto di amore-odio che li ha portati ad aiutarsi a vicenda in molte situazioni.
Dal proprio canto, Lupin sembra addirittura considerare l’ispettore come parte integrante del suo gruppo, tanto da avergli affibbiato il familiare nomignolo Zazzà. Nella versione originale Zenigata è chiamato Tottsuan, ossia vecchio o paparino.
E forse l’ispettore dell’Interpol, dopo tanti anni, considera Lupin come uno dei pochi punti fermi della propria vita. D’altronde, una delle caratteristiche del personaggio di Zenigata è proprio la solitudine: nonostante tutti gli uomini che gli vengono dati, nonostante i suoi superiori e i suoi sottoposti, Zenigata appare sempre e comunque come una persona sola, senza amici su cui poter contare, a differenza del suo storico nemico. Ed è per questo che, in qualche modo, la persona più vicina a Zenigata è proprio il caro vecchio Lupin III.
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