“Kings of War”, il nuovo wargame di Mantic Games, ha appena fatto il suo trionfale debutto, promettendo di ridefinire il panorama dei giochi da tavolo tridimensionali. Sin dai primi annunci, questo titolo ha suscitato curiosità e aspettative tra i fan del genere, soprattutto per la sua apparente eredità da Warhammer Fantasy Battle (WHFB), ma con una filosofia di gioco completamente diversa.Il viaggio nel mondo di Kings of War inizia con lo starter set Mhorgoth’s Revenge, un kit perfetto per i principianti. Al suo interno troviamo 110 miniature in plastica che rappresentano Nani e Non-Morti, dadi, basette e un regolamento sorprendentemente conciso di sole 12 pagine. Questa sintesi non è un limite, ma una scelta di design pensata per rendere il gioco accessibile anche ai nuovi arrivati.
Ronnie Renton, fondatore di Mantic Games e veterano di Games Workshop, ha coinvolto nel progetto Alessio Cavatore, autore di alcune edizioni memorabili di WHFB. Questo team ha dato vita a un gioco che punta alla semplicità senza sacrificare la profondità strategica.
Ciò che distingue Kings of War è il suo sistema di gioco elegante e intuitivo. Ogni unità si muove su basette fisse, e i danni vengono segnati esternamente, eliminando la necessità di rimuovere singole miniature. La suddivisione dei turni in movimento, tiro/magia e corpo a corpo garantisce un ritmo rapido e dinamico. Inoltre, solo il giocatore attivo lancia i dadi, riducendo i tempi morti e mantenendo l’attenzione alta.
Nonostante la semplicità delle regole, Kings of War richiede una pianificazione strategica accurata. Posizionamenti tattici e manovre come cariche sul fianco o alle spalle possono cambiare le sorti di una battaglia, premiando chi pensa con astuzia e non solo con forza bruta.
Forse l’aspetto più audace di Kings of War è la libertà di utilizzare miniature di qualsiasi marca, anche nei tornei ufficiali. Questa scelta, quasi rivoluzionaria in un settore dominato da politiche rigide, amplia le possibilità per i giocatori, permettendo di risparmiare o di integrare eserciti già esistenti. Certo, le miniature Mantic, pur economiche, non raggiungono ancora il livello di dettaglio dei grandi colossi come Games Workshop, ma sono un’ottima opzione per chi cerca un rapporto qualità-prezzo competitivo.
Kings of War mostra un enorme potenziale. La combinazione di regole snelle, partite rapide e accessibilità lo rende un’alternativa fresca e intrigante per chi si sente sopraffatto dalla complessità o dai costi crescenti di altri wargame. Con il tempo, miglioramenti alle miniature e agli scenari di gioco potrebbero consolidarne il successo, soprattutto tra i veterani in cerca di una nuova sfida.Kings of War non è solo un nuovo wargame: è una dichiarazione d’intenti. È un invito a giocare, sperimentare e divertirsi, senza barriere. Che tu sia un nostalgico di WHFB o un neofita del genere, questo gioco merita una chance. Hai già provato Kings of War? Raccontaci la tua esperienza e, come sempre, buon divertimento sui campi di battaglia!