Kena: Bridge of Spirits è un’avventura action in terza persona sviluppata da Ember Lab e approdata su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC nel settembre 2021. Un titolo che ha conquistato molti con il suo stile visivo mozzafiato e la sua storia toccante, ma che nasconde anche alcune imperfezioni che potrebbero deludere alcuni giocatori.
Sviluppatori alle prime armi con grandi ambizioni
Ember Lab, lo studio dietro Kena, è un team indipendente di Los Angeles con alle spalle una solida esperienza nel campo dell’animazione e dei contenuti digitali. Kena rappresenta il loro primo passo nel mondo dei videogiochi, un’avventura ambiziosa che si distingue per la sua bellezza artistica e la sua narrativa emozionante.
Un viaggio spirituale indimenticabile
Nei panni di Kena, una Guida Spirituale incaricata di aiutare gli spiriti in difficoltà a trovare pace nell’aldilà, vi imbarcherete in un viaggio attraverso un mondo incantevole popolato da creature magiche e paesaggi mozzafiato. La storia, pur non brillando per originalità, esplora temi profondi come il dolore, la perdita e il potere del perdono con delicatezza e sensibilità, toccando il cuore dei giocatori.
Gameplay: luci e ombre
Il gameplay di Kena si divide in due fasi principali: esplorazione e combattimento. L’esplorazione, seppur piacevole, risulta a tratti ripetitiva e a volte frustrante a causa di una mappa poco intuitiva e di una conformazione degli ambienti che può disorientare. I combattimenti, invece, offrono un’esperienza più dinamica e impegnativa, soprattutto contro i boss fight che mettono alla prova le vostre abilità e richiedono riflessi pronti e strategia. Tuttavia, il sistema di combattimento non è esente da difetti, con hitbox a volte imprecise e una progressione del personaggio che non sempre risulta soddisfacente.
Un’opera d’arte digitale
Il vero punto di forza di Kena: Bridge of Spirits è senza dubbio il suo comparto tecnico. L’art direction e la grafica sono semplicemente eccezionali, capaci di regalare ai giocatori un’esperienza visiva indimenticabile. I paesaggi sono ricchi di dettagli e colori, i personaggi sono animati con maestria e gli effetti visivi sono strabilianti. Un vero trionfo per Ember Lab, che dimostra il suo talento artistico in ogni fotogramma.
Un’esperienza breve ma intensa
L’avventura di Kena dura circa 6-12 ore, a seconda del vostro stile di gioco e della voglia di completare tutte le attività secondarie. La rigiocabilità è limitata, in quanto non ci sono elementi che spingono a ricominciare il gioco una volta completata la storia principale.
Un’opera imperfetta ma promettente
Kena: Bridge of Spirits è un’opera imperfetta ma ricca di fascino. Nonostante alcuni difetti nel gameplay e nella rigiocabilità, il titolo conquista con la sua bellezza artistica, la sua storia emozionante e il suo gameplay piacevole. Ember Lab ha dimostrato di avere grandi potenzialità e il futuro per questo studio sembra roseo. Se siete amanti dei bei giochi, con una storia toccante e uno stile visivo mozzafiato, Kena: Bridge of Spirits è un’esperienza che vale la pena provare.