Katsushika Hokusai, classe 1760, è l’artista giapponese che più di ogni altro ha rivoluzionato la storia dell’arte moderna occidentale. Fin dalla creazione dell’originale stampa della Grande Onda, realizzata su legno dall’artista nel 1839, l’opera è ben presto diventata un punto di riferimento per diversi settori: ha decorato le pareti dei più importanti musei, ha ispirato molti brani musicali ed è stata persino riprodotta in lavori di street art e come oggetto di merchandise. Com’è noto, a caratterizzare l’iconica composizione artistica, il maestoso Monte Fuji, la montagna simbolo del Giappone, con alle spalle una grande onda, che copre un gruppo di piccole imbarcazioni. L’opera è così famosa da essere stata copiata e riprodotta quanto la Monna Lisa di Leonardo. Con La Grande Onda e la serie delle 100 viste del Monte Fuji, Hokusai ha infatti ispirato artisti come Monet, Van Gogh e Picasso e, con i suoi emoji, è stato e rimane a tutti gli effetti il padre del manga moderno, oltre che un’inesauribile fonte di spunti per gli artisti di oggi.
Successivamente si concentra sulla natura e soprattutto sul Monte Fuji, il vulcano giapponese che rappresentava per lui una fonte sacra di longevità e anzi persino il simbolo stesso dell’immortalità. I suoi disegni “manga”, le stampe e i dipinti mostrano lo sguardo generoso e profondo con cui Hokusai indaga l’essere umano. Perché comiche, drammatiche, attente al quotidiano o al sublime che siano, le sue opere celebrano gli individui in tutta la loro varietà. Del resto la vita dell’artista è punteggiata da una straordinaria gamma di successi e fallimenti. A 60 anni Hokusai è ormai divenuto una figura di primo piano, ma la tragedia e il disastro lo hanno colpito in più occasioni nel corso della sua esistenza. Sua moglie è morta, lui ha avuto un ictus, suo nipote ha fatto bancarotta e il pittore ha trascorso gli ultimi anni in povertà con la figlia Oi, anche lei artista. Ma, sino alla fine, Hokusai non ha mai smesso di lavorare e di inseguire ininterrottamente la perfezione che sarebbe arrivata, secondo la sua previsione, all’età di 110 anni.Del resto, in un’epoca in cui l’aspettativa di vita media era di 45 anni, Hokusaivive sino a 90 e negli ultimi anni produce alcuni delle sue opere più belle e significative. Nella sua ultima vista dedicata al Monte Fuji, dipinta negli ultimi mesi di vita, un drago sorge esultante da una nube scura sopra la montagna sacra. Si tratta sicuramente di un simbolo di speranza nell’immortalità. Speranza realizzata a dire il vero: scoperto, venerato e copiato dagli impressionisti e da tantissimi altri pittori, oggi Hokusai è considerato uno dei più grandi artisti del mondo.
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