Lo scorso 18 dicembre, la pineta di Castel Fusano a Roma si è trasformata in un palcoscenico per una serata che ha portato il sound del rock giapponese nel cuore dell’Italia. L’evento “Japan Rock Summit“, organizzato impeccabilmente dal team di jrock.it, si è svolto al Pianeta H di Ostia Antica, un locale che ha offerto la cornice perfetta per una serata all’insegna della musica e dell’energia contagiosa delle cover band italiane.
Sul palco si sono alternati gli X-Italy e gli E-Mage, due gruppi che, con la loro passione e l’intensità delle loro performance, ci hanno trasportato nell’universo degli Idols giapponesi. Gli X-Italy, sei ragazzi di Roma con una grande passione per gli X-Japan, hanno eseguito alcuni dei pezzi più iconici della band nipponica. Nonostante siano un gruppo giovane, con solo due mesi di vita, l’emozione e l’entusiasmo erano palpabili. Mirko “Ryuchi”, con il suo stile riconoscibile alla tastiera e alla chitarra, ha dato il meglio di sé, mentre Roberto “Ryoga” ha interpretato la voce con una forza coinvolgente, anche se a tratti un po’ troppo urlata, forse segno di una certa inesperienza. Nonostante qualche piccola imperfezione, la loro performance è stata assolutamente apprezzata e ha mostrato il potenziale di un gruppo che ha ancora tanta strada davanti a sé.
A seguire, è stato il turno degli E-Mage, i milanesi che rendono omaggio ai Luna Sea. Con una carriera che affonda le radici nel 1999, la band ha dimostrato una notevole coesione musicale, mettendo in mostra virtuosismi tecnici che non sono passati inosservati. Se da un lato la loro precisione e competenza erano evidenti, dall’altro la loro energia sembrava più contenuta rispetto agli X-Italy. La performance è stata impeccabile dal punto di vista tecnico, ma a tratti la voce della nuova cantante sembrava fuori tono e non sempre in sintonia con gli strumenti. Tuttavia, un plauso speciale va al batterista “Mako”, che ha dato prova di grande versatilità, pronto ad adattarsi a qualsiasi improvvisazione o assolo.
Il Japan Rock è un fenomeno che sta lentamente conquistando nuovi spazi in Italia e oltre. Esce dai confini della cultura pop giapponese spesso ridotta ai cartoni animati, portando con sé sonorità accattivanti e un’estetica visiva decisamente glam. Eventi come questo, che promuovono il rock nipponico, sono un respiro di aria fresca nel panorama musicale italiano, offrendo un’esperienza diversa e innovativa per il pubblico. Sebbene non siano mancati alcuni problemi tecnici e musicali, il Japan Rock Summit è stata un ottimo trampolino di lancio per queste sonorità, che potrebbero presto trovare un posto più centrale nella scena musicale. Complimenti a jrock.it per aver organizzato una serata che ha saputo mescolare sperimentazione, passione e tanta energia. Sicuramente sentiremo parlare ancora di questo genere musicale e del fandom che ne deriva.
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