Il 2024 si sta rivelando un anno straordinario per gli appassionati di cinema d’animazione, e tra i titoli che si stanno facendo notare c’è “Flow – Un mondo da salvare”. Diretto da Gints Zilbalodis, con la sceneggiatura scritta in collaborazione con Matīss Kaža, questo film d’animazione europeo ha già conquistato sia il pubblico che la critica internazionale. Non è solo un film: è un’esperienza che promette di cambiare il modo in cui viviamo le storie animate. Guillermo del Toro, il maestro del fantastico, ha descritto “Flow” come “magnifico”, e la pellicola è già considerata una seria candidata al premio per il Miglior Film d’Animazione agli Oscar 2025.
La trama è immersa in un’atmosfera post-apocalittica, dove un mondo sommerso dall’acqua accoglie il nostro protagonista, un gatto solitario. Dopo una devastante alluvione che ha spazzato via l’umanità, il gatto si ritrova a cercare rifugio su una nave con un gruppo di animali di diverse specie. La storia di “Flow” non è solo un racconto di sopravvivenza, ma una profonda esplorazione delle dinamiche sociali, dell’adattamento e della collaborazione. La convivenza forzata con i suoi nuovi compagni di viaggio diventa una vera sfida, mettendo alla prova non solo la loro capacità di sopravvivere, ma anche di superare le differenze e trovare un linguaggio comune in un mondo che sembra essere sprofondato nel silenzio.
Uno degli aspetti più affascinanti di “Flow” è l’assenza di dialoghi. Questa scelta stilistica conferisce alla pellicola un’impronta unica. La narrazione si sviluppa attraverso emozioni, gesti e immagini visive mozzafiato, creando un linguaggio universale che parla al cuore di ogni spettatore. Il silenzio diventa una potente forma di comunicazione, capace di trasmettere la bellezza e la drammaticità della storia senza la necessità di parole.
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