Super Mario, il celebre idraulico italoamericano e mascotte della Nintendo, ha lasciato un segno indelebile nel mondo dei videogiochi. Creato dal leggendario designer giapponese Shigeru Miyamoto, Mario ha fatto il suo debutto nel 1981 nel videogioco arcade “Donkey Kong”. Da allora, con la sua inconfondibile maglietta rossa, salopette blu, guanti bianchi e il cappello rosso con la “M” bianca, è diventato uno dei personaggi più riconosciuti e amati di sempre, apparendo in oltre 200 videogiochi.
La serie di Super Mario, principalmente composta da giochi di piattaforma, è considerata una delle più popolari e di successo nella storia dei videogiochi. Ma oltre a saltare su Goomba e salvare la Principessa Peach, cosa c’è dietro la voce di Mario? La sua iconica frase “It’s-a me, Mario!” pronunciata con un accento italo-americano, potrebbe nascondere qualcosa di più.
Recentemente, un video virale su TikTok ha riacceso il dibattito. Un utente, Jawny Sparklez, ha proposto una teoria affascinante: Mario potrebbe non dire “It’s-a me, Mario”, ma “Itsumi Mario”. “Itsumi” è un nome giapponese che evoca grandezza e eccellenza. È possibile che per tutti questi anni Mario si sia presentato come “Super Mario” in modo più sottile di quanto avessimo mai immaginato?
La questione si complica considerando che “Itsumi” è effettivamente un cognome giapponese, ma la teoria rimane affascinante. I nomi di Mario e Luigi, ufficializzati come “Mario Mario” e “Luigi Mario” nel film del 1993, aggiungono un altro strato di mistero. Questo dettaglio umoristico ha lasciato molti fan a chiedersi: qual è la vera identità dei fratelli?
Anche la lingua di Mario è un rompicapo. Sebbene la frase “It’s-a me, Mario!” sia stata creata per il pubblico anglofono, Mario spesso usa esclamazioni italiane come “Mamma mia!” e “Oh no!” che hanno contribuito al suo fascino globale. Ma nei primi giochi, Mario parlava in giapponese. Cosa ci diceva allora? È un segreto che potrebbe essere nascosto nei profondi tubi del Regno dei Funghi, un enigma che aspetta solo di essere risolto.
Forse la risposta è sotto i nostri occhi, pronta per essere scoperta da un giocatore abbastanza curioso e intraprendente. Come in ogni avventura di Super Mario, la chiave per svelare il mistero potrebbe essere nascosta in plain sight, pronta a essere trovata nel prossimo salto verso l’ignoto.