Italycomics sta valutando l’idea di evitare il circuito delle fumetterie e di vendere direttamente i propri fumetti tramite il proprio sito web o durante le manifestazioni a cui partecipa. A spingere per questa decisione sono diversi motivi. In primo luogo, le fumetterie ordinano così poche copie dei loro prodotti che non risulta più conveniente utilizzare questo canale di vendita. Inoltre, le fumetterie non hanno sfruttato l’opportunità di reso offerta da Italycomics. Infine, una “guerra” tra un distributore di fumetti e Italycomics ha anche contribuito a questa decisione.
Tali questioni sono state prese in considerazione da Paolo Accolti-Gil, membro di Italycomics, che ha espresso la possibilità di passare alla vendita diretta. Ha affermato che negli ultimi anni hanno dovuto ridurre lo sconto al distributore per evitare l’aumento dei prezzi a causa della diminuzione degli ordini. Inoltre, hanno offerto il reso per garantire l’assenza di rischi per i venditori, ma le fumetterie hanno continuato a ridurre ulteriormente gli ordini. Aggiunge anche che un distributore ha iniziato una sorta di guerra contro Italycomics, seguito da un secondo distributore.
Le fumetterie hanno reagito alle dichiarazioni di Italycomics affermando che è facile dare la colpa a loro, ma i dati dimostrano chiaramente la situazione. Solo 200 copie ordinate di un singolo albo sono nettamente insufficienti, soprattutto se si considera che nel corso di un anno potrebbero essere vendute altrettante copie nelle varie manifestazioni, a lettori che non riescono a trovarle in fumetteria. Questo rende le cifre ordinate ridicole.
In passato, l’annuncio dell’accordo tra Italycomics e Boom! ha suscitato grande entusiasmo tra i lettori. Alcuni hanno dichiarato che i fumetti prodotti dall’azienda sono di qualità superiore rispetto a quelli Marvel o DC Comics. Tuttavia, un albo di Uomo Ragno vende circa 4800 copie in fumetteria, mentre un titolo Boom! ne vende solo 200. Questo crea un disequilibrio evidente. Le fumetterie possono essere davvero innocenti in tutto ciò? È possibile che il nome dell’editore giochi un ruolo così determinante nelle loro decisioni? È difficile credere che un negoziante esperto, che gestisce una fumetteria, non sia in grado di trasmettere ai propri clienti l’entusiasmo per un fumetto come Irredimibile. Ma se il negoziante non ordina neanche una copia in più di Irredimibile, come potrebbe convincere i clienti ad acquistarlo?
Le fumetterie sostengono che non possono ordinare i titoli Boom! perché non vendono abbastanza. Tuttavia, aspettiamo di vedere gli ordini per le tre serie Boom! opzionate da Panini Comics, Soldier Zero, Starborn e Traveler, tutte scritte da Stan Lee. Scommettiamo che gli ordini per queste serie saranno simili a quelli delle serie 100% Cult/Marvel, che attualmente variano tra le 800 e le 2000 copie? Anche con solo 800 copie di prenotazione si parla di QUATTRO VOLTE gli ordini di un prodotto Boom! di Italycomics.
Come può essere che Boom! non venda, ma appena pubblicato da Panini Comics susciti interesse? Questo dimostra che le fumetterie non ordinano i prodotti, ma il nome dell’editore. Se l’editore non è quello giusto, anche il fumetto migliore del mondo riceverà pochi ordini.
In conclusione, si capisce la decisione di Italycomics di valutare alternative per la vendita dei propri prodotti. Se le fumetterie non vogliono i loro fumetti, è giusto che cerchino altre vie per venderli.
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