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Isole Cook – Mana Tiaki e la sacralità dell’atto di preservare l’ambiente

In Polinesia Neozelandese, nella cultura e lingua maori, c’è un’espressione che racchiude tutta la portata della responsabilità che abbiamo nel rispettare e preservare l’ambiente: ‘Tiaki’ significa custode, guardiano, e ‘Mana’ si traduce come influenza o potere. Nell’insieme ‘Mana Tiaki’ rimanda alla sacralità dell’atto del custodire  e conservare il nostro patrimonio per le generazioni future.

Esiste un paradiso nel cuore del Sud Pacifico, un angolo lontano dal tempo che si mantiene ancorato a principi di eco-sostenibilità; 15 isole fedeli all’anima della vera Polinesia, quando ancora non sorgevano grandi complessi alberghieri e quando la natura regnava quale sovrana indiscussa: le Isole Cook rappresentano una delle aree meglio conservate di questa zona del Pacifico. Mana Tiaki esprime proprio questo: la consapevolezza degli abitanti delle Isole Cook di essere custodi di un patrimonio inestimabile, che salvaguardano con progetti di sviluppo sostenibile per garantire equilibrio fra crescita economica, sia a livello turistico che di pesca o di attività estrattive, e conservazione della biodiversità nell’Oceano.

Tra le principali attrazioni a tema naturalistico della Polinesia Neozelandese c’è il Parco Marino, santuario degli squali: i suoi 1.065 milioni di chilometri quadrati comprendono atolli remoti, isole vulcaniche circondate da barriere coralline, fauna incontaminata con uccelli, balene, mante e diverse specie di squali, di cui alcune a rischio estinzione. Proprio qui dove la terraferma è minoranza assoluta rispetto all’Oceano, sorge il più grande parco marino del mondo che comprende una delle più importanti barriere coralline del Pacifico, un ‘santuario’ ricco di vita marina (info).

Unitamente agli squali, le Isole Cook, dal 2020, accolgono nel Cook Islands Whale Sanctuary una presenza consistente di megattere durante l’inverno australe ovvero da luglio ad ottobre, stagione dell’accoppiamento e del parto (dopo 11 mesi di gestazione): un’insostituibile occasione per studiarne il comportamento. Non a caso qui vengono svolte numerose ricerche sulla popolazione delle megattere di questo territorio, ne vengono valutati gli spostamenti all’interno del Pacifico del sud e, attraverso la raccolta di campioni bioptici, ne viene analizzata la struttura genetica.

Un altro eccellente esempio di Mana Tiaki è l’isola di Atiu: casa di circa 400 fieri guerrieri, ci sono pochi luoghi al mondo incontaminati come Atiu, un punto di riferimento per gli amanti del buon caffè, per la sua gamma completa di miscela arabica, coltivato in modo biologico e raccolto ed essiccato a mano sull’isola. Antichissima e selvaggia, Atiu è un paradiso no frills per gli amanti della natura primordiale, per gli appassionati dell’esplorazione e dell’avventura: un soggiorno ad Atiu è una fuga dalla civiltà, dal se stesso che si conosceva prima di approdarci, un tuffo nel passato e nella vita genuina sull’isola.

Da sud a nord, Pukapuka consta di poco oltre 400 abitanti che si dice discenda da soli 15 polinesiani e dai loro figli sopravvissuti a un catastrofico tsunami circa 300 anni fa. Quando Ropati (lo scrittore americano Robert Dean Friesbie n.d.a) si stabilì con sua moglie Desire, disse che stava cercando un posto al di là della portata “della più debole eco del clamore rumoroso del mondo civile”. Ancora oggi, Pukapuka è uno dei luoghi più idilliaci, incontaminati dell’arcipelago, ma è allo stesso tempo interessante per la costante e attuale applicazione di pratiche di sostentamento ancestrali, che pur garantendo l’autosufficienza delle comunità, evitano qualsiasi tipo di sovrasfruttamento a tutela della protezione delle risorse alimentari e della biodiversità dell’atollo.

Un sistema basato sulla comunità piuttosto che sull’individuo, un’organizzazione impeccabile che dimostra come di uno stile di vita gestito ancora secondo principi stabiliti dagli antenati di centinaia di anni fa, sia oggi possibile e funzionale ad alcune realtà.

Passando all’applicazione di Mana Tiaki ai servizi turistici segnaliamo il Muri Beach Resort, un accogliente resort situato a sud-est di Rarotonga, che vanta il primato di essere il primo resort delle Isole Cook ad aver installato un impianto solare che gli permette di essere autosufficiente al 100% per la sua alimentazione, oltre a sostenere progetti di conservazione della comunità ed essere attenti a temi quali il risparmio energetico e di acqua, riciclaggio e trattamento dei rifiuti e nella ricerca di prodotti di produzione locale per il ristorante.

Mana Tiaki dà anche il nome a una certificazione che attesta la sostenibilità dei servizi turistici: l’ha ottenuta anche nel 2022 il pluripremiato Ikurangi Eco Retreat, il primo hotel e glamping green delle Isole Cook, creato per offrire ai visitatori di Rarotonga la possibilità di una vacanza che non comprometta l’ambiente. Immerso tra giardini biologici e piantagioni locali con spettacolari viste sulle montagne, è il posto ideale per una fuga nella natura all’insegna della sostenibilità.

Il tour operator locale Turama propone delle interessanti passeggiate immersive nella natura tropicale di Rarotonga: Ariimoana Walkabouts – Reef Explorer Tour è una passeggiata ecologica sulla barriera corallina con la bassa marea, in compagnia di Kura, una nota cantautrice ambientalista cookiana. La seconda proposta Ariimoana Walkabouts – Inland Discoveries Walk esplora l’entroterra in un’avventura nella natura rigogliosa e tra panorami dell’isola davvero mozzafiato.  Air New Zealand è la principale compagnia aerea e vola verso le Isole Cook da Los Angeles, Sydney e Auckland. Per maggiori informazioni

Per informazioni:
Nicholas Costantini – Cook Islan Rep&Marketing per l’Italia
@: nick.costantini@cookislands.travel

Redazione

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